Una finestra sulla Sinagoga. Sembra il titolo di un film, ma è l’elemento centrale del progetto piazza Mazzini dell’architetto Mario Botta dopo il restyling effettuato a seguito degli input arrivati dalla città. Una vera e propria cornice che parte ad altezza d’uomo (1,10 metri), larga come l’intera fontana e alta 1,70 metri, che consentirà ai passanti di via Emilia, o a chi sosterà sulla panchina antistante, di ammirare sul fondo della piazza l’edificio religioso. La fontana diventa, così, elemento di dialogo con la Sinagoga e strumento di valorizzazione della stessa.
Rimane il piano ellittico inclinato che diviene una terrazza belvedere orientata verso la Sinagoga, coperto da prato e da aree di passeggio, ma si abbassa da 3 a 1,10 metri, così da consentire una comoda visuale da e verso la via Emilia, filtrata solamente dal gioco d’acqua che scende dalla cornice estrema della fontana, dedicata a verde.
Una doppia fontana, con il suo livello più alto nella parte rivolta alla piazza e con un secondo livello, più basso, su via Emilia, il cui gettito d’acqua, da sotto l’ampia apertura trova conclusione a terra. Di fatto la fontana risulta un punto terminale del giardino di fronte alla Sinagoga con un gioco d’acqua e di vegetazione d’erbe che si attesta sulla via Emilia.
Rimane il grande prato all’inglese fiorito nell’area della piazza, con ai lati due filari di cipressi, e percorsi pedonali che disegnano figure geometriche. Resta anche lo spazio più ampio a nord per valorizzare il fronte della Sinagoga e il rifacimento della pavimentazione perimetrale in pietra naturale prestando attenzione al rapporto con le soglie esistenti di tutti gli accessi. La piazza diventerà così un luogo di incontro valorizzato dai materiali, dall’illuminazione, dall’arredo e dalla sistemazione del verde.
Il trattamento differenziato della pavimentazione rievoca il porticato che dava sulla via Emilia demolito ai primi del 900 e facente parte del quartiere ebraico. Sotto il nuovo piano inclinato verde, negli attuali locali dell’ex diurno da tempo in disuso, rimane pressoché invariato il progetto del nuovo punto di assistenza turistica della città di Modena, con una sala espositiva, due uffici turistici con permanenza di persone, un grande foyer, i locali tecnici e i servizi igienici.