Home Attualita' Confcooperative a Sindaco di Mirandola: no Ici su immobili cooperative agricole

Confcooperative a Sindaco di Mirandola: no Ici su immobili cooperative agricole


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«Voler reintrodurre l’Ici per gli edifici rurali di imprenditori e cooperative agricole è dannoso per l’agricoltura perché graverebbe sul reddito dei produttori e sfavorirebbe i consumatori». Lo afferma Confcooperative Modena in risposta alla presa di posizione del sindaco di Mirandola Luigi Costi.

Confcooperative ricorda che il Parlamento ha recentemente approvato una norma interpretativa che riconosce il principio secondo cui le cooperative agricole, sulla base delle leggi vigenti in precedenza, già negli anni scorsi non avrebbero dovuto pagare l’Ici. Infatti, applicando la legge, in numerosi Comuni italiani le cooperative agricole sono esentate dall’Ici, come confermato da molte Commissioni tributarie, dalla Cassazione e da un’ampia giurisprudenza.

«Chiediamo al sindaco Costi di evitare scontri con il mondo agricolo, soprattutto in questo momento di grande difficoltà. Il ruolo degli imprenditori agricoli – sottolinea Confcooperative – è molto importante per la valorizzazione del territorio e la tutela dell’ambiente Ci auguriamo, pertanto, un ripensamento dell’amministrazione comunale di Mirandola, perché le cooperative sono già impegnate nella doppia sfida di contenere i prezzi a vantaggio dei consumatori e di remunerare al meglio il prodotto conferito dai soci cooperatori agricoli. Chiediamo anche ai parlamentari modenesi di attivarsi per scongiurare il rischio di una nuova imposta e tutelare così la cooperazione agroalimentare che – conclude Confcooperative Modena – rappresenta una fetta importante dell’economia provinciale e nazionale».