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Confesercenti partecipa alle Giornate europee del commercio urbano di Barcellona


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Si tiene oggi a Barcellona (Spagna) l’VIII edizione delle Giornate europee del commercio urbano organizzate da Vitrines d’Europe, una Federazione di diverse associazioni europee, di cui è membro fondatore e al momento detiene la Presidenza, la Confesercenti, che è presente con una delegazione rappresentativa delle proprie Associazioni territoriali dell’Emilia Romagna.

Il tema di questa edizione (si ricorda che la V edizione si è tenuta a Bologna) è “Commercio: funzione sociale, funzione economica”, il convegno è, dunque, l’occasione per un confronto europeo sul commercio urbano come rete di coesione sociale e sul rapporto fra economia della città e sviluppo del commercio urbano.
Il commercio ha una funzione che è allo stesso tempo sociale ed economica, due ruoli che si intrecciano e che sotto certi aspetti differenziano il commercio delle città europee da quello di altri contesti e che riguarda anche il diverso modo di vivere dei cittadini europei e gli obiettivi di coesione sociale che ci si pone.
Quando il commercio viene separato dalle altre funzioni urbane nascono, da un lato le periferie-dormitorio e dall’altro i grandi centri commerciali isolati e, all’esterno delle città, emergono fenomeni di segregazione sociale. Lo spazio urbano non è più il luogo dove coesistono i residenti, le attività commerciali, i servizi, le piazze, i luoghi di incontro e di relazione, ma diventa un “non luogo” anonimo che rischia di creare spesso fenomeni di emarginazione.
L’ idea di città sostenuta da Vitrines d’Europe è quella dove le varie funzioni urbane, sociali, culturali ed economiche, si integrano fra di loro fino a creare un mix di accoglienza, relazioni, servizi , che significa, alla fine, qualità della vita.
La città europea, secondo Vitrines d’Europe, deve tendere ad essere sempre più una città “compatta” e non una “città dispersa” se vuole garantire ai suoi abitanti e frequentatori servizi integrati, una rete commerciale diffusa, una sicurezza adeguata, un trasporto pubblico efficiente, una mobilità sostenibile e una limitazione dell’inquinamento.
Nella funzione sociale e nel suo intreccio con la funzione economica sta la carta vincente del commercio per riaffermare il proprio ruolo nella società, il suo “valore sociale” ma anche la sua funzione economica in Europa, in quanto produttore di valore aggiunto, occupazione, prodotti e servizi ai consumatori alle migliori condizioni e con un servizio diffuso sul territorio, garantito da una rete di imprese.

«Il commercio non è un’attività economica come le altre – sostiene Stefano Bollettinari, Segretario regionale Confesercenti Emilia Romagna e Presidente di Vitrines d’Europe nel suo intervento al convegno – è un’attività fortemente integrata con la città e con i suoi abitanti, ha in più questa forte funzione sociale, di coesione, di aggregazione, di servizio alla collettività, intesa non solo come consumatori, ma soprattutto come cittadini, non come semplici numeri per fare valore aggiunto e prodotto interno lordo, ma come persone.
Ed è questa la ragione per cui il commercio diffuso, fatto soprattutto di p.m.i., deve essere adeguatamente valorizzato e sostenuto dalle Istituzioni pubbliche, sia locali che nazionali, che dell’Unione Europea, soprattutto in questa fase di crisi economica e finanziaria globale.
Rappresentiamo un grande patrimonio sociale ed economico per l’Europa con circa 14,5 milioni di imprese nel commercio e nei servizi (U.E – 27), nella grande maggioranza p.m.i. (99,9%) con quasi 52 milioni di occupati e 1,9 miliardi di valore aggiunto; le p.m.i. impiegano il 68,2% degli occupati del nostro settore e producono il 63,4% del valore aggiunto. Ormai i “servizi” complessivamente rappresentano ben il 71,7% del valore aggiunto nell’U.E. a 27 e commercio e turismo sono una parte importante di questo comparto.
Io credo
– prosegue Bollettinari – che su questi temi sia auspicabile un intervento anche dell’Unione Europea e in particolare per quanto riguarda:
-valorizzazione del commercio e della città europea come motore di sviluppo dell’economia;
– politiche di assistenza tecnica e di sostegno alle p.m.i proprio per il ruolo sociale ed economico che svolgono a favore della collettività;
– contrasto alla contraffazione delle merci, all’illegalità e all’abusivismo commerciale;
– incentivi per aumentare la collaborazione pubblico-privato;
– dare attuazione ai principi dello “Small business Act” della Commissione Europea per quanto riguarda: semplificazione burocratica, riduzione della tassazione, accesso al credito per le p.m.i.;
– evitare che il settore resti privo di regole e che la “Direttiva europea servizi” si traduca in questo, ma invece indirizzare gli Stati membri a garantire un sufficiente livello di programmazione urbanistico-commerciale (l’attuale crisi finanziaria ed economica dimostra che il mercato lasciato completamente a se stesso non funziona adeguatamente)
».