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Sassuolo: ‘Diritti e rovesci’, giovedì il film Lord of War


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Il prossimo appuntamento per le iniziative di “Diritti e rovesci”, dedicate ai diritti umani, è con il film Lord of War, di Andrew Niccol, che verrà proiettato giovedì 5 febbraio alle 20,30 in Sala Biasin, via Rocca 22.

Nel film, interpretato da Nicholas Cage, Yuri Orlov è un trentenne ucraino immigrato con la famiglia negli Stati Uniti con tanta voglia di emergere, ma pochi mezzo per farlo. Un giorno intuisce che il traffico d’armi può diventare il suo passaporto verso la vita agiata che ha sempre sognato. La storia che Andrew Niccol porta sullo schermo è inventata, ma si ispira a fatti e persone reali, mostrando i retroscena del traffico d’armi e degli intrighi politici che lo rendono possibile.
Presentato nel 2004 a ridosso dell’inizio del conflitto in Iraq, il film ha faticato a trovare il sostegno e i finanziamenti necessari, per il tema e le verità che mette sullo schermo.
Al film seguirà un momento di confronto e approfondimento, nel quale Annalisa Vandelli, direttrice della rivista Afro, intervisterà Raffaele Masto, giornalista di Radio Popolare. Masto ha viaggiato in Medio Oriente, America Latina ma sopratutto in Africa dove ha seguito
le principali crisi politiche e i conflitti degli ultimi venti anni. Ha realizzato diversi documentari di politica internazionale e di antropologia. Per Sperling & Kupfer ha scritto In Africa e L’Africa del Tesoro.

“Con questo secondo appuntamento di Diritti e rovesci – spiega il vicesindaco e assessore alle politiche sociali Susanna Bonettini che presiederà l’incontro – tocchiamo uno degli aspetti più importanti e gravi nella violazione quotidiana dei diritti umani in molte parti del mondo: il collegamento fra potere, affari, guerra e sofferenza delle popolazioni in molti paesi è stretto e noto a molti, ma spesso taciuto o negato. Le scelte politiche dei paesi più industrializzati hanno un peso determinante nella proliferazione di armi nel mondo: quello che lega la spesa pubblica e l’industria di produzione di armi è davvero un filo robusto”.

E’ importante notare come le maggiori spese militari siano tutte a carico di paesi occidentali o altamente industrializzati: di gran lunga in testa alle spese militari ci sono gli Stati Uniti, poi Giappone, Regno Unito, Francia e Cina. Per i 15 paesi con il bilancio della Difesa più alto, nel 2002, la spesa mondiale era pari a 638,7 miliardi di dollari, l’82% del totale mondiale.

Tra 1995 e 2004 le spese militari mondiali sono cresciute del 23% e oggi sono pari a 1035 miliardi di dollari, solo il 6% sotto il picco assoluto del 1987, quando i due blocchi disseminavano in Europa e nel mondo le loro avanzatissime testate nucleari.
Non c’è angolo della terra dove questo capitolo di spesa pubblica sia calato. L’Italia è ottava con il 3% della spesa militare mondiale. Nel periodo 2000-2004 è stata l’undicesimo esportatore mondiale di armi convenzionali, mentre nel periodo 1999-2003 era l’ottavo.
La strategia dell’Unione Europea in materia di sicurezza è esposta nel testo Un’Europa sicura in un mondo migliore approvato dal Consiglio europeo a Bruxelles 12 dicembre 2003. Il documento recepisce diverse riflessioni elaborate dai pacifisti e dalle organizzazioni non–governative, riconosce i legami fra ingiustizie e insicurezza e si schiera per il multilateralismo nei processi decisionali e nelle relazioni internazionali. In contraddizione con molte delle argomentazioni esposte si insiste, però, a considerare centrale l’elemento militare, senza poter o voler capire che nel terzo millennio strategie di sicurezza prevalentemente militari sono, per definizione, controproducenti e destinate, in realtà, a produrre insicurezza.