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Difficile situazione alle Officine Meschieri di Concordia


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Situazione sempre più difficile alle Officine Meschieri di Concordia, azienda di circa 40 addetti che produce anime per fonderia.
A causa del consistente calo degli ordinativi che pesiste da alcuni mesi, l’azienda ha fatto ricorso già nel 2008 a periodi di cassa integrazione ordinaria, procedura nuovamente riaperta dal 12 gennaio per altre 13 settimane e che attualmente interessa a rotazione buona parte degli addetti. Sempre per fronteggiare la situazione crisi, si proceduto anche alla riduzione di alcune unità di personale (apprendisti).

“Certamente l’azienda attraversa momenti difficili, non solo per effetto della crisi economico-finanziaria globale – spiegano Silvio Paganelli della
Fiom/Cgil di Mirandola e Alessandro Gamba della Fim/Cisl – ma sconta anche carenze di capacità organizzative e scarsità di attività di formazione che sarebbero invece necessarie per la riqualificazione del personale e per garantire la qualità produttiva”.

Tale situazione è aggravata ulteriormente dal fatto che una richiesta di finanziamento avanzata dall’azienda già da mesi ad un noto istituto di credito locale, non ha trovato risposta positiva. I finanziamenti erano e sono necessari per garantire la continuità
produttiva dell’impianto industriale e per pagare gli stipendi dei lavoratori che devono ancora percepire parte della mensilità di novembre 2008, la mensilità di dicembre e il maturato di gennaio 2009, determinando
grandi difficoltà per 40 famiglie di lavoratori e lavoratrici.

I Sindacati ritengono che in periodi di crisi come questa, gli istituti di credito debbano assolvere al loro ruolo di sostegno finanziario e non
lasciare sole le imprese.
Le Organizzazioni Sindacali hanno già chiesto un incontro con le istituzioni per affrontare il problema e per avere un incontro con l’istituto di credito.

Già domani pomeriggio presso la sede aziendale si terrò l’assemblea dei lavoratori e delle lavoratrici, a cui parteciperà anche il sindaco di Concordia Marchini, per poter individuare un percorso che tuteli i
lavoratori e la continuità dell’impianto.