Le indagini, partite dal fermo di un corriere della droga con oltre tre kg di cocaina purissima all’aeroporto ‘Marconi’ di Bologna, hanno portato la Guardia di Finanza di Bologna all’esecuzione di otto ordinanze di custodia cautelare per associazione a delinquere finalizzata al traffico di cocaina.
I provvedimenti stati emessi dal gip di Cagliari, Luisanna Melis, su richiesta del pubblico ministero Danilo Tronci della Direzione distrettuale antimafia del capoluogo isolano. I finanzieri hanno anche eseguito sequestri preventivi di beni riconducibili, direttamente o indirettamente, agli indagati per un valore prudenzialmente stimato in oltre due milioni di euro. In particolare, due ville dell’entroterra napoletano, 62 autovetture, la maggior delle quali in un concessionario vicino a Giugliano (Napoli), 13 polizze assicurative, due quote societarie e un conto corrente per circa 300.000 euro.
Le indagini – come detto – sono partite dal fermo di un corriere di stupefacenti avvenuto all’aeroporto ”Marconi” di Bologna. L’uomo era stato trovato in possesso di oltre tre chilogrammi di cocaina purissima. I successivi accertamenti, inizialmente coordinati dalla Dda di Bologna e poi da quella di Cagliari, hanno consentito di individuare un’organizzazione composta da cittadini italiani e colombiani dedita all’importazione di ingenti quantitativi di cocaina dal Sudamerica via Spagna.
Nel corso dell’operazione i finanzieri hanno sequestrato, nei pressi del valico di Ventimiglia, 45 chilogrammi di cocaina purissima prelevati a Madrid e destinati alla piazza napoletana. Tra i destinatari delle ordinanze di custodia cautelare c’è il promotore dell’organizzazione, residente in Sardegna e sconosciuto agli archivi di polizia italiani, ma anche un siciliano – già gestore di un rinomato ristorante del quartiere ”Parioli” a Roma – e noto alle autorità di Miami perchè coinvolto nell’operazione denominata ”Pizza connection”.