E’ sempre motivo di ammirazione constatare come il segretario della Uil di Modena Luigi Tollari riesca a conquistare le pagine dell’informazione locale, come è stato sabato 7 febbraio.
Dispiace  viceversa  che  sui  giornali  locali non abbia trovato la dovuta attenzione la  “notizia” che 600 delegati e attivisti della Cgil di Modena
venerdì 6 febbraio  per  tutta  la giornata hanno discusso e dibattuto al cinema  Raffaello,  alla  presenza  del  loro  segretario nazionale Susanna
Camusso, sulla  crisi, il  modello  contrattuale  e  le  difficoltà  che attraversano l’economia e le famiglie dei lavoratori modenesi.
Certo  si  fa fatica a comprendere come un sindacato come la Cgil di Modena che  organizza  oltre  127.000  lavoratori  e pensionati modenesi non trovi spazio  nelle  pagine  dell’informazione  locale mentre ne trovi  una dichiarazione di quattro battute.
Battute  di  difficile comprensione se fatte da un dirigente sindacale come ad  esempio  quella  che definisce uno sciopero “politico” inutile se fatto
per contrastare la crisi come quello del 4 di aprile.
A  parte che basterebbe prendere il calendario e constatare che il 4 aprile è  sabato  e  non  è  previsto uno sciopero, ma una grande manifestazione a Roma.
E’  vero  invece che lo sciopero lo faranno i lavoratori metalmeccanici e i lavoratori  del  pubblico impiego il 13 febbraio contro l’accordo separato, per  difendere il contratto nazionale e la democrazia nei luoghi di lavoro.
Mentre  altre  4  ore  di sciopero saranno effettuate anche dalle categorie degli altri settori nelle prossime settimane.
Non  mi paiono iniziative particolarmente fuori dal mondo per un sindacato, anzi sono esattamente le stesse azioni che hanno messo in campo i sindacati Greci,  quelli della Gran Bretagna, della Francia e della Germania , giusto
per stare in Europa.
Sono  cioè  le azioni che ci aspetta dal sindacato, soprattutto in tempo di crisi, un sindacato che non abbassa la testa, dà dignità ai lavoratori, non
li  lascia  soli,  mette  in  campo  la  sua forza per rivendicare maggiori tutele, maggiori diritti, maggiore reddito.
L’esatto contrario di quello  che  la Uil e  la Cisl hanno fatto con la sottoscrizione  dell’accordo separato sulle regole del modello contrattuale
il 22 gennaio.
Sui  contenuti dell’accordo avremo modo di tornare nelle prossime settimane (compresa  la  verifica  se  l’accordo del 22 gennaio restituisca dignità e orgoglio  ai  salari …) visto che la CGIL ha deciso di promuovere centinaia di  assemblee  nei  luoghi di lavoro e tra i pensionati per spiegare perché l’accordo  del  22  gennaio  è  sbagliato, dannoso e anche pericoloso e per
questo non lo ha sottoscritto.
Lo diremo a tutti i lavoratori e chiederemo ai nostri iscritti, agli iscritti  della Uil,  agli  iscritti  della Cisl e  ai  non iscritti, di pronunciarsi  visto  che  le  conseguenze  di  quello  che Cisl e Uil hanno firmato si ripercuoterà anche su di loro.
Per  quello  che riguarda il pronunciamento del responsabile del lavoro del PD di  Modena che ha chiesto che siano i lavoratori a pronunciarsi esprimo la  mia  soddisfazione, ma allo stesso tempo resta il rammarico che a dirlo siano  singoli rappresentanti di quel partit  e non invece, come a me parrebbe  giusto e normale,  l’insieme del PD e tutte le altre forze politiche.
Ecco  forse,  con  l’aria  che tira in Italia in questo momento è questa la notizia, c’è  ancora  chi  chiede di votare, chiede più democrazia, chiede rispetto e la Cgil di Modena questa esigenza la vuole rappresentare.
Vanni Ficcarelli, segretario confederale Cgil Modena
 
            




