Serve un coordinamento a livello europeo delle misure di sostegno all’auto, la richiesta arriva dal centro studi Promotor di Bologna dopo la pubblicazione dei dati sulle immatricolazioni nei Paesi dell’Unione Europea ed in quelli dell’Efta, che risultano soltanto 958.517 con un calo del 27%. Ciò vale – spiega Promotor – per gli incentivi alla domanda, ma vale soprattutto per i provvedimenti a favore dell’industria, che necessitano di essere armonizzati a livello europeo per evitare effetti distorsivi della concorrenza, che potrebbero determinare una vera e propria guerra commerciale anche con la riproposizione di misure protezionistiche.
Da una analisi dettagliata sui dati dei singoli paesi, emerge che nessuno è in crescita: il calo maggiore si registra in Islanda (-88,1%), mentre la contrazione minore riguarda la Polonia (-5,3%). Stupisce in particolare il forte calo dei Paesi nuovi membri dell’Unione Europea in cui il processo di motorizzazione di massa e’ nella sua fase iniziale, ma come i dati dimostrano subisce ugualmente il forte contraccolpo della crisi economica globale.
Considerando invece i cinque maggiori mercati dell’area, emerge con chiarezza che i Paesi che, alla fine di gennaio avevano già adottato da qualche tempo incentivi alla domanda, riescono a contenere le perdite. In particolare la Francia, con gli incentivi in vigore da dicembre, accusa una contrazione delle immatricolazioni contenuta nel 7,9% e la Germania, con incentivi varati in gennaio, contiene le perdite nel 14,2%: un calo modesto significativo, ma comunque decisamente inferiore alla caduta del 27% dell’intera Europa.
Modesta finora risposta agli incentivi in Spagna, pesante il calo del Regno Unito (-30,9%), ancora piu’ pesante quello dell’Italia (-32,6%) in cui gli incentivi appena adottatti cominceranno a produrre qualche effetto sulle immatricolazioni soltanto a partire da marzo.