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Pista per Bmx e Fondazione Palazzo dei Pio in Consiglio comunale a Carpi


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Due le interrogazioni discusse nel corso della seduta del Consiglio comunale di giovedì 12 febbraio a Carpi, entrambe presentate dal consigliere dei Popolari-Liberali verso il Popolo della Libertà Luca Ghelfi.

Ghelfi in primis ha chiesto conto all’amministrazione della scelta di realizzare il progetto di una pista per Bmx, dal costo di 215 mila euro, in una fase difficile per l’economia attuale come questa.

L’assessore ai Lavori pubblici Carmelo Alberto D’Addese ha replicato che la priorità ed indifferibilità dell’opera derivano dal fatto che “si deve spostare entro giugno 2009 il vecchio impianto di Fossoli poiché tale terreno è stato venduto all’asta, acquistato dalla ditta Ecomundus srl per 1,52 milioni di euro.
Attualmente è in corso di redazione il progetto esecutivo, già approvato dalla Giunta. La pista di Bmx, data in gestione al team Luca Cornia, da anni organizza manifestazioni di livello nazionale, e rappresenta una realtà importante nel panorama sportivo carpigiano: è indispensabile continuare ad assicurare la possibilità di praticare tale disciplina sportiva nella nostra città”.
Ghelfi in sede di controreplica ha ribadito che nell’attuale situazione questo intervento era a suo parere differibile e non doloroso mentre D’Addese gli ha risposto che proprio perché al contrario si è venduto il terreno incassando la cifra detta si doveva finanziare questo nuovo impianto per Bmx.

L’assessore alle Politiche culturali Alberto Bellelli ha poi risposto in aula ad una seconda interrogazione di Ghelfi, questa volta sulla Fondazione Palazzo dei Pio. “A che punto è il progetto, atteso che dopo 5 anni – si è chiesto – non si sono visti passi significativi verso la formazione di questa Fondazione?”. Bellelli ha ricordato che la costituzione della Fondazione per la gestione e la promozione del Palazzo dei Pio fu deliberata dal Consiglio comunale come linea di indirizzo nell’aprile 2004 (prospettando già anche una bozza di Statuto), nel momento in cui si dava avvio alle consistenti attività di ristrutturazione del Palazzo.

“Il progetto iniziale si basava su ipotesi di utilizzo del Palazzo formulate dallo Studio Gherpelli, nel frattempo avviate quasi fedelmente, a cui la Fondazione avrebbe dovuto dedicare le proprie attività di valorizzazione e promozione. Nel frattempo – ha spiegato Bellelli – il quadro normativo complessivo si è modificato, in particolare con l’approvazione del Codice dei Beni culturali e del Paesaggio, così come si sono evolute le norme che riguardano il rapporto fra Comune ed i soggetti controllati o costituiti dallo stesso per l’esercizio delle attività di propria competenza. Ma soprattutto, il percorso e le esperienze gestionali maturate nel frattempo, relativamente ai servizi attivati all’interno del Palazzo e quelli più in generale organizzati per l’intera città in rapporto con essi, hanno evidenziato la opportunità di riconfigurare la missione della Fondazione ipotizzata nel 2004, conferendole un ruolo non solo limitato alla promozione del Palazzo dei Pio, bensì allargandone l’azione alla promozione della città nel suo complesso, colmando così un vuoto”.

“Questa nuova visione del ruolo ha richiamato un’analisi di impatto con altri servizi svolti dalla stessa amministrazione e rispetto a quelli organizzati e promossi da altri soggetti terzi, che è in corso di svolgimento. Si tratta dunque – ha concluso Bellelli – di mettere in sinergia le possibilità della città, rendendo possibile la gestione diretta ma con l’ingresso di partner privati, che diventano così il valore aggiunto del progetto. Ora siamo in una fase di valutazione degli aspetti normativi, soprattutto quelli fiscali, e di rimodulazione del nuovo soggetto ipotizzato e della missione che gli si affida, in senso cultural-turistico. Decisioni definitive saranno dunque assunte dopo avere raccolto questi nuovi elementi conoscitivi e di approfondimento. Siamo consci che la Fondazione sarà un punto del programma elettorale che non si riuscirà a realizzare nel corso di questa legislatura ormai alla fine: vogliamo però che tutti i soggetti interessati partecipino al processo che darà vita ad essa”.
Ghelfi ha replicato auspicando che non debbano passare altri cinque anni prima di dar corso a questo importante progetto, strumento senza il quale sarà difficile fare rete, arrivando a definirlo magari entro l’inizio del 2010.