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Reggio E.: ‘BiH – Arte, visioni, messaggi da Sarajevo’


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Identità, dialogo, coesione, convivenza, creatività e diritti umani. Se queste parole smarriscono la profondità del loro significato, l’uomo rischia di far emergere il peggio di sé. É quanto accaduto nel corso degli anni ’90 nei Balcani, dove nazionalismi, odi etnici e religiosi hanno prodotto una ferita nell’intera Europa, facendo sentire le democrazie ancora deboli e impreparate ad affrontare conflitti così profondi.

Reggio Emilia da sabato 21 febbraio al 5 aprile stabilirà un ponte con la Bosnia Erzegovina e i Balcani grazie al progetto “BiH – Arte, visioni, messaggi da SARAJEVO”, che trae spunto dalla frase di Alex Langer, “L’Europa muore o rinasce a Sarajevo”, per riflettere e confrontarsi attraverso i linguaggi dell’arte sul tempo presente. Artisti di fama internazionale saranno protagonisti all’interno di diversi spazi della città, dallo Spazio Gerra, alla Sinagoga, dalla Coop Reggio Est ai lightbox dei quartieri di Reggio Emilia, alla Gabella, per dare vita a una serie di iniziative che coinvolgono personalità del campo dell’arte, narratori e uomini di cultura italiani e bosniaci come Anur, Svetlana Broz, Maurizio Chierici, Fabrizio Cicconi, Piero Del Giudice, Jovan Divjak, Enver Hadžiomerspahić, Pietro Mussini, Nebojša Šerić Shoba, Francesco Strazzari, Abdulah Sidran, Massimo Zamboni.

BiH – Arte, visioni, messagi da Sarajevo è promosso dal Comune di Reggio Emilia (assessorato Cultura), associazione culturale Telecitofono, agenzia Reggio nel Mondo e Fondazione Ars Aevi di Sarajevo; realizzato con il sostegno di Borea Cooperation, Coop Consumatori Nordest e Gabella ‘Associazioni di idee’. La manifestazione vede inoltre la collaborazione di Alda “Associations of the Local Democracy Agencies”, Osservatorio Balcani e Caucaso che opera da sempre per la pace e la convivenza nei Balcani e Fondazione Alex Langer. Sponsor tecnico è Promusic.

L’importante collaborazione tra la città emiliana e Sarajevo porterà a Reggio Emilia alcuni dei progetti degli artisti balcanici di maggiore interesse che si collocano nell’ambito del Centro Ars Aevi, un sogno divenuto realtà grazie alla tenacia del suo direttore Enver Hadžiomerspahić, il quale durante l’assedio di Sarajevo, è riuscito nel suo intento: far dialogare uomini provenienti da diverse nazioni, di differente credo o cultura con il linguaggio comune dell’arte.

Quello di Reggio Emilia è il primo progetto che Ars Aevi cura in collaborazione con altre istituzioni.
BiH – Arte, visioni, messaggi da Sarajevo, oltre le mostre in programma, propone nei mesi di marzo e aprile diversi incontri pubblici, workshop e laboratori per gli Istituti superiori della città e proiezioni di film d’autore che vedranno la partecipazione tra alcuni dei più importanti narratori e personaggi pubblici dei Balcani.
Uno dei protagonisti di questi incontri sarà ad esempio (4 aprile in Sinagoga) Abdulah Sidran. L’eclettico autore di numerose sceneggiature del regista Emir Kusturica, da Ti ricordi Dolly Bell? fino a Papà è in viaggio d’affari, sarà presente in occasione dell’uscita italiana del libro Romanzo Balcanico che raccoglie i suoi scritti per il cinema e per il teatro, oltre ad una raccolta di materiali iconografici e saggi curata da Piero del Giudice.
Reggio ospiterà anche (28 marzo – Sinagoga) la nipote di Tito, Svetlana Broz, impegnata in Gariwo, una delle principali associazioni umanitarie di Sarajevo, che presenterà il suo libro I giusti nel tempo del male.

Nel corso della mostra sarà ospite anche (14 marzo – Sinagoga) Jovan Divjak, un militare serbo che decise di difendere la città di Sarajevo nei giorni dell’assedio e che racconta la sua esperienza in una lunga intervista pubblicata nel libro Sarajevo Mon Amour.

tel. 0522 456249 – Spazio Guerra
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