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Bologna: apertura anno giudiziario, nel mirino sprechi finanza pubblica

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Esternalizzazioni dei servizi degli enti pubblici e consulenze nel mirino del presidente della Corte Massimo De Maria e il procuratore regionale Ignazio Del Castillo. All’inaugurazione dell’anno giudiziario, è stata fatta una panoramica sui danni e illeciti più diffusi.

La Corte dei Conti dell’Emilia Romagna punta l’indice contro la tendenza degli enti locali ad affidare consulenze esterne, ma anche l’incapacità di recuperare i crediti e di spendere bene il denaro pubblico. Il procuratore ha fatto notare che dalle istruttorie in corso ”si è rilevata una scarsa cura delle amministrazioni ed in particolare degli enti locali nella realizzazione e nel controllo delle proprie entrate”.
Facendo così eco al presidente De Maria che usando le parole del presidente Napolitano ha manifestato l’esigenza di ”ristabilire trasparenza e rigore nell’uso del denaro pubblico” ricordando ”l’assoluta necessità di gestire correttamente con trasparenza e rigore le scarse risorse pubbliche disponibili, un fiume di denaro che appartiene non già a chi ha il potere e la responsabilità di gestirlo bensì a tutti i cittadini”. Senza considerare, ha proseguito Del Castillo, gli ”atti di citazione emessi nell’anno che riguardano danni patrimoniali e/o all’immagine subiti dalla finanza pubblica per incarichi di consulenza a soggetti estranei all’amministrazione conferiti dal Comune di Bologna”.
Sono infatti ”numerose le istruttorie che riguardano incarichi e consulenze illegittimi. Nonostante i numerosi interventi del legislatore per limitare al minimo essenziale tali incarichi le istruttorie pendenti per tali illeciti sono 74,22 delle quali aperte su segnalazioni pervenute lo scorso anno”.

“Le multe – ad esempio – sono una rilevante fonte di entrate. Rendono, ma potrebbero rendere di più senza vessare il cittadino”. Ha affermato Del Castillo, che nella sua relazione ha puntato l’indice contro la tendenza ad esternalizzare il sistema di rilevazione delle multe.
Secondo Del Castillo ”massimo zelo mostrano gli enti locali nel reprimere le violazioni delle norme del codice della strada. Dietro la realizzazione di facili entrate e di importo rilevante vi sono danni erariali: il costo sopportato dagli enti per la rilevazione delle infrazioni è enorme e non tiene conto del costo effettivo del servizio reso dai privati, ma è determinato in percentuale, che arriva fino al quaranta per cento sugli incassi dell’ente e in alcuni casi le apparecchiature fornite non sono idonee o diventano non idonee nel corso del contratto”.
A tal proposito ricorda il procuratore che ”l’inidoneità delle attrezzature o la loro impropria taratura ha determinato un enorme contenzioso che intasa gli uffici dei giudici di pace che molto spesso annullano i verbali di contravvenzione anche per altri motivi quali la nullità della notifica dei processi verbali effettuata dai privati”.
Ma c’è anche il problema della sosta. Del Castillo ha spiegato che ”sono in corso diverse istruttorie relative alla gestione della sosta regolamentata su suolo pubblico e altri servizi connessi esternalizzati dai Comuni e affidati per lo più alle aziende di trasporto pubblico locale con contratti che hanno rimpinguato le finanze delle aziende affidatarie a scapito di quelle comunali”.