È salita a 7,38 euro a Bologna nel dicembre scorso la spesa per una dieta giornaliera che assicura 2.300 calorie, quantitativo compatibile con le esigenze di un uomo adulto. Rispetto alla media nazionale di 6,81 euro il dato bolognese è più alto di 57 centesimi, pari all’8,37%. Rispetto a dicembre 2007, il costo della dieta a Bologna è aumentato del 4,69% contro una crescita dell’indice generale dei prezzi dell’1,9%
Questi dati emergono dall’indicatore carocibo elaborato con cadenza trimestrale in collaborazione tra la Facoltà di Agraria dell’Università di Bologna, Last Minute Market, spin-off accademico dell’Università di Bologna ed Econometrica, società di studi economici e comunicazione.
Il tasso di crescita dei prodotti alimentari è a Bologna molto più alto del tasso di inflazione, con uno scarto di 2,79 punti percentuali. Una situazione analoga si verifica anche a livello nazionale ma in questo caso lo scarto tra il tasso di crescita del costo della dieta e il tasso di inflazione è pari a 2,74 punti percentuali.
Se si confrontano i dati di carocibo relativi a dicembre con quelli di settembre emerge che la tendenza al rallentamento dei prezzi ha riguardato anche Bologna ed anche i prezzi dei generi alimentari. Per questi ultimi, come mostra la tabella, la frenata riguarda 9 prodotti sui 15 considerati. Il rallentamento del tasso di crescita dei prezzi degli alimenti fra settembre e dicembre riguarda soprattutto il pane (-5,24 punti percentuali), la pasta (-3,55), l’insalata (-3,01), il latte (-2,83) e il formaggio (-2,55). Non mancano tuttavia anche prodotti i cui prezzi continuano a crescere nonostante l’inversione di tendenza determinata della crisi globale innestata dalla vicenda Lehman Brothers, in particolare, il tasso di crescita del prezzo del riso aumenta nell’ultimo trimestre del 2008 di 2,97 punti percentuali.
Per i consumatori bolognesi, sottolinea Andrea Segrè, l’accordo stretto, lo scorso gennaio, tra la Regione Emilia-Romagna, Assessorato al Commercio, e le associazioni di categoria della distribuzione commerciale al dettaglio e all’ingrosso, dell’artigianato e dell’agricoltura, per l´acquisto a prezzi contenuti di alimenti di carne, prodotti da forno, ortofrutta (prodotti inclusi nel paniere di Carocibo) e che partirà da marzo 2009, è sicuramente un ottimo strumento per contenere l’aumento dei prezzi e per offrire ai cittadini la possibilità di poter variare la proprio dieta alimentare con cibi di qualità.
“Spendo meno. La Regione Emilia-Romagna per i consumatori”, questo il nome dell’iniziativa, si pone l’obiettivo di difendere il potere d’acquisto dei consumatori e, al tempo stesso, valorizzare i prodotti locali e la loro qualità per diffonderli sempre più. Carocibo si muove nella stessa direzione dell’iniziativa regionale, infatti la sua finalità è quella di offrire ai consumatori una chiave di lettura su come orientarsi per la spesa alimentare permettendo a chiunque di poter comporre una dieta a “misura del proprio portafoglio”.
‘Carocibo’ è stato determinato prendendo in considerazione una dieta elaborata da Alessandra Bordoni, nutrizionista del Dipartimento di Biochimica “G. Moruzzi” dell’Università di Bologna. La supervisione scientifica è stata assicurata da Luca Falasconi, economista agroalimentare del Dipartimento di Economia ed Ingegneria Agrarie, da Gian Primo Quagliano, presidente di Econometrica e da Andrea Segrè, preside della Facoltà di Agraria dell’Università di Bologna e presidente di Last Minute Market. Le elaborazioni sono state eseguite da Sabina Morganti e da Anastasia Scotto.