Home Politica Frodi alimentari, Leoni: Regione attivi controlli negli esercizi etnici

Frodi alimentari, Leoni: Regione attivi controlli negli esercizi etnici

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Andrea Leoni, del gruppo FI-PDL, in un’interrogazione presentata in Regione esprime preoccupazione per i dati emersi dall’analisi che l’associazione Coldiretti ha effettuato sull’elenco delle sentenze penali passate in giudicato a carico di produttori alimentari, dalla quali – riferisce – “emerge che nel 2008 un reato su quattro per frode e sofisticazione alimentare è stato commesso in bar e ristoranti gestiti da stranieri, nonostante questi rappresentino una esigua minoranza in Italia”.

Tra i tipi di reato segnalati – continua il consigliere– compaiono: la vendita di kebab in cattivo stato di conservazione, spiedini di pollo con tracce di salmonella, ravioli cinesi farciti con imballaggi inidonei per gli alimenti, panini con feci di ratto, cozze con cariche microbiche di coliformi fecali superiori ai limiti consentiti.
“Tenuto conto della massiccia proliferazione, anche sul territorio regionale, di spacci e negozi alimentari etnici”, Leoni chiede alla Giunta regionale se sia a conoscenza dei dati diffusi dalla Coldiretti, se sia in possesso di dati relativi al tasso di irregolarità diffuso tra i negozi alimentari etnici su scala regionale; quanti siano le attività dedite alla produzione, al confezionamento e alla somministrazione di generi alimentari etnici presenti in Emilia-Romagna. L’esponente di fi-pdl sollecita poi l’esecutivo “ad attivare una campagna di controlli straordinaria e capillare nei confronti di negozi, ristoranti e spacci alimentari etnici, anche con l’ausilio e il coinvolgimento delle amministrazioni locali e dei corpi di Polizia Municipale”.
Al fine di garantire più controlli e verifiche sulla qualità dei cibi prodotti, confezionati e somministrati nelle attività in questione, – riferisce infine Leoni – la Coldiretti ha richiesto l’estensione dell’obbligo di riportare in etichetta la provenienza per tutti gli alimenti. Il consigliere chiede dunque se la Regione concordi con tale proposta e, in caso affermativo, quali iniziative intenda adottare per sostenerla.