Sono corrette le valutazioni del tribunale di sorveglianza di Roma che ha concesso la liberazione condizionale a Francesca Mambro. Lo sottolinea la Cassazione.
‘Il lavoro, lo studio, l’educazione della figlia, le attività svolte a favore di soggetti emarginati – scrive la Corte – sono elementi che, valutati nel loro insieme, hanno consentito di affermare che vi è stata da parte della condannata una revisione critica della sua vita e una aspirazione al riscatto morale’.
Polemica l’associazione familiari vittime della Strage di Bologna: ‘E’ assurdo, non ha mai ammesso”.