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Scuola, pioggia di 5 in condotta. Più insufficienze nelle lingue che in matemati


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Pioggia di 5 in condotta e aumento delle insufficienze nella scuola secondaria di secondo grado. E’ quanto emerge dai dati sugli scrutini intermedi nelle scuole superiori resi noti dal ministero della Pubblica Istruzione.

A livello complessivo, 34.311 alunni degli scrutinati hanno registrato insufficienze nel comportamento, in particolare al Sud. Gli istituti professionali registrano la situazione peggiore, seguono i tecnici. Nei licei classici e scientifici 3.000 alunni hanno riportato una insufficienza nel comportamento. A livello di aree geografiche i ragazzi più indisciplinati sono nel Sud (15.683 studenti con insufficienza in comportamento più 4.175 con insufficienza solo in comportamento). Seguono le isole (5.677 ragazzi con insufficienza in comportamento più 1.100 con insufficienza solo in comportamento), il centro (con 5.777 studenti con insufficienza in comportamento più 1.089 con insufficienza solo nel comportamento) ed il Nord (costituito da 7.174 ragazzi con insufficienza in comportamento più 1.681 con insufficienza solo nel comportamento). Al termine degli scrutini del primo quadrimestre, nella scuola secondaria di secondo grado, risulta che il 72% degli studenti ha riportato almeno una insufficienza (lo scorso anno erano il 70,3%). Il 28% degli studenti non ha riportato insufficienze. L’anno scorso erano il 29,7%.
Il tipo di istruzione che riporta la situazione maggiormente negativa continua ad essere quella professionale, con l’80% dei ragazzi che ha riportato insufficienze (valore identico a quello dello scorso anno). Seguono gli istituti tecnici con il 78,1% (dato peggiore del 76,4% dello scorso anno), i licei artistici e gli istituti d’arte 77,2% (73,8%), gli ex istituti magistrali con il 70,9% (57,6%), i licei scientifici 64,5% (61,9%), i classici 60,1 (57,6%) ed infine i licei linguistici con 59,9% (67,4% lo scorso anno). Gli studenti ‘più bravi’ sono stati i ragazzi del liceo Linguistico, in cui il 40,1% è arrivato agli scrutini intermedi senza insufficienze. Le carenze si riscontrano in modo abbastanza uniforme tra le diverse zone del paese (Nord 70,1%, Centro 74,0%, Sud ed Isole 74,4%). Le insufficienze al Sud crescono.
Tra le discipline, le lingue straniere superano la matematica e diventano la materia che registra il maggior numero di insufficienze, con il 63,3% (il 62,2% lo scorso anno). La matematica segue con il 61,1% (lo scorso anno era il 62,4%). Nella scuola media invece i ragazzi con almeno una insufficienza sono stati il 46%, ma a differenza delle scuole superiori le carenze si distribuiscono in modo abbastanza omogeneo tra le principali discipline: matematica (59,7%), inglese (54%), seconda lingua comunitaria (51,4%), storia (51,1%), scienze (45,7%), geografia (42,8%), italiano (42,6%), tecnologia (38%), arte e immagine (25,7%), musica (24,7%), scienze motorie e sportive (7,4%).Per quanto riguarda le iscrizioni alla prima elementare, la maggior parte delle famiglie ha scelto le 30 ore., secondo quanto emerge dalle proiezioni elaborate dal ministero della Pubblica Istruzione. Dai primi dati, che non si possono considerare quelli definitivi per cui ci vorranno alcune settimane, risulta che il 3% abbia scelto le 24 ore, il 7% le 27 ore, il 56% le 30 ore, il 34% le 40.L’anno precedente le richieste non erano state rilevate dal ministero ma si stimano le seguenti tendenze: le 24 e le 27 sono richieste da 1 famiglia su 10; le 30 ore dunque sono la modalità più richiesta dalle famiglie (6 famiglie su 10 circa); le 40 ore sono sul livello della richiesta dell’anno scorso con un lieve aumento (3 famiglie su 10). Ogni quadro orario prevede il maestro unico di riferimento.”Dal 2009/2010 dunque più libertà per le famiglie che hanno scelto il quadro orario più adatto per i propri figli – dichiara in un comunicato stampa il ministro della Pubblica Istruzione Mariastella Gelmini -. Voglio ricordare che tutti i modelli orari (24, 27, 30 ore) prevedono il maestro unico di riferimento e non solo quello a 24 ore come qualcuno sostiene in maniera imprecisa. Il maestro unico di riferimento sarà una figura indispensabile per la formazione del bambino così come accade in tutti i paesi europei. Solo in Italia erano previsti più maestri per alunno e da quando è stata introdotta questa modalità l’Italia è scesa dal terzo all’ottavo posto nelle classifiche internazionali della qualità delle elementari”.

Fonte: Adnkronos