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Modena: convegno su “Finanza e Credito per le Imprese del territorio”


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La crisi dei grandi gruppi finanziari, il collasso delle borse mondiali, il ristagno dei consumi e la generale frenata delle economie hanno in questi ultimi tempi alzato il tono di allarme delle organizzazioni che rappresentano il mondo delle imprese per quanto riguarda il ricorso al credito.
Sembra – secondo molti analisti – che tutto un sistema di certezze si sia inceppato con conseguenze pesanti sull’occupazione e sulle prospettive di crescita e che a questo crollo contribuisca in maniera pesante il restringimento delle condizioni poste per il ricorso al credito ed al finanziamento alle imprese.


Sarà, dunque, interessante raccogliere in proposito l’analisi condotta dai ricercatori del CEFIN – Centro Studi Banca e Finanza del Dipartimento di Economia aziendale dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia che nelle settimane scorse, grazie al contributo della Camera di Commercio di Modena, delle associazioni imprenditoriali e delle banche operanti sul territorio, hanno indagato i mutamenti intervenuti, sotto il profilo strutturale, del sistema bancario locale e gli effetti del processo di crescita che si è realizzato, le modificazioni della struttura finanziaria e delle scelte di finanziamento delle imprese, con un’attenzione anche alle nuove imprese innovative, e l’evoluzione dei rapporti delle imprese con il sistema bancario, sul fronte del credito e dei servizi, ed il ruolo svolto, in tale ambito, dai confidi.
“Gli anni più recenti – spiega il prof. Cesare Bisoni, docente di Economia delle Aziende di Credito di Economia “Marco Biagi” di Modena – sono stati interessati da ulteriori significative modificazioni nel sistema finanziario i cui effetti, sulle modalità di finanziamento e sulla qualità dei servizi offerti alle imprese, hanno costituito il principale oggetto della nostra indagine”.
L’iniziativa, promossa nel quadro delle manifestazioni e delle attività in programma per festeggiare i 40 anni della nascita della facoltà di Economia “Marco Biagi”, muove dalla precisa volontà di capire cosa è successo, cosa non ha funzionato nel sistema e come recuperare al più presto efficacia all’azione di sostegno svolta dalle aziende e dagli istituti di credito nei confronti delle imprese.
I risultati della ricerca saranno presentanti domani – martedì 3 marzo 2009 – nel corso di un convegno su “Finanza e Credito per le Imprese del Territorio”, che si terrà a partire dalle ore 14.30 nell’Aula Magna (ala ovest – II piano) della facoltà di Economia “Marco Biagi” (via Berengario 51) a Modena.
“La ricerca – secondo il Preside della facoltà di Economia prof. Eugenio Caperchione – conferma l’attenzione che la facoltà riserva, sin dalla sua fondazione, allo studio delle condizioni che favoriscono lo sviluppo del territorio in cui è inserita. In particolare, la crescita delle imprese ha bisogno di un sistema bancario che sappia sostenere lo sviluppo e l’innovazione produttiva, e la ricerca mostra come questo possa svolgersi nell’attuale complessa situazione macro-economica. Vi è tuttavia un’altra ricaduta della ricerca, che vale la pena sottolineare: i docenti che insegnano nei corsi di laurea della facoltà di Economia confermano il loro impegno nell’osservazione e nello studio delle imprese e del sistema bancario locale e possono quindi offrire agli studenti le conoscenze più aggiornate sulle politiche, le scelte ed i comportamenti degli operatori economici”.
Ai saluti delle autorità accademiche, il Rettore prof. Aldo Tomasi, il Preside di Economia prof. Eugenio Caperchione, e civili, il Sindaco di Modena prof. Giorgio Pighi, il Presidente della Provincia di Modena prof. Emilio Sabattini ed il Presidente della Camera di Commercio Maurizio Torreggiani, seguirà l’intervento del prof. Cesare Bisoni, che ha coordinato la ricerca.
Le riflessioni e gli spunti raccolti da questa analisi saranno poi discussi in una tavola rotonda, presieduta dal Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, prof. Andrea Landi, che vedrà la partecipazione del Presidente di Piccola Industria di Confindustria dott. Giuseppe Morandini, del Direttore Centrale della Banca d’Italia dott. Salvatore Rossi e del Direttore Centrale dell’ABI – Associazione Bancaria Italiana dott. Gianfranco Torriero.

LA RICERCA
Il tema del rapporto tra le imprese del nostro territorio e il sistema bancario locale è da sempre al centro degli interessi di ricerca di un gruppo nutrito di docenti della Facoltà di Economia Marco Biagi. Sono già state prodotte, in passato, analisi oggetto di pubblicazione.
Lo studio promosso da CEFIN – Centro Studi Banca e Finanza si è posto l’obiettivo di valutare se e come le profonde modificazioni intervenute, nel corso degli ultimi anni, nel sistema bancario hanno modificato il rapporto con le imprese e, in particolare, con quelle di piccole e medie dimensioni, che caratterizzano il territorio.
Si è cercato di verificare come il sistema bancario risponde, oggi, alla domanda di servizi che proviene dal mondo delle piccole e medie imprese e se i nuovi gruppi bancari sono in grado di sollecitare e di accompagnare i processi di crescita delle piccole e medie imprese, favorendo il loro un salto di qualità.
La ricerca si è potuta realizzare grazie all’importante contributo della Camera di Commercio, delle associazioni imprenditoriali e delle banche operanti nelle province di Modena e Reggio Emilia che, tramite le loro strutture, hanno permesso di sviluppare, in profondità, la parte empirica.

Alcune delle principali indicazioni emerse:

Struttura del sistema bancario locale e finanziamenti alle imprese
• 39 operazioni di aggregazione fra banche. Alla fine del 1998 in provincia di Modena operavano 36 banche; dieci anni dopo le banche in attività sono 49, di cui 6 con sede legale. In provincia di Reggio Emilia si è passati da 30 banche a 42, di cui 4 con sede legale
• le maggiori quote di mercato sono riferibili ai gruppi bancari in cui sono confluite le storiche banche modenesi e reggiane
• nel decennio vi è stata una forte crescita della rete di sportelli, cui si è accompagnato un ancor più elevato incremento dei prestiti
• anche nel periodo più recente non è mancato, nelle due province, il sostegno complessivo delle banche al sistema delle imprese. I dati di fine settembre 2008 mostrano un lieve peggioramento della qualità dei prestiti, rispetto a tre mesi prima; il fenomeno potrebbe accentuarsi per effetto del perdurare delle tensioni sui mercati finanziari e del rallentamento del ciclo economico

Rapporto banca-impresa
• le imprese manifestano una notevole attenzione all’equilibrio della struttura finanziaria
• alle banche non chiedono solo credito ma anche consulenza nella gestione dell’indebitamento e dei rischi finanziari
• il fenomeno del multiaffidamento risponde soprattutto alla volontà di sfruttare l’accresciuta concorrenza per ottenere credito e servizi a condizioni più favorevoli
• la banca principale è, di solito, una di quelle ai vertici della graduatoria provinciale per numero di sportelli
• le imprese evidenziano un discreto grado di soddisfazione circa i servizi forniti dalle banche

• le banche sono consapevoli che non è più sufficiente essere tecnicamente preparate e offrire servizi ad un prezzo conveniente, ma che occorre essere in grado di fornire un’assistenza finanziaria globale
• una seconda rilevazione, effettuata a novembre 2008, indica una crescita della percentuale di imprese “razionate” e, nel complesso, politiche di affidamento più restrittive

Consorzi Fidi
• nel 2007 i finanziamenti garantiti sono stati pari a circa 220 milioni di euro, con un incremento di circa il 10% rispetto agli anni precedenti
• l’analisi è stata condotta su 1.230 operazioni di garanzia riguardanti 870 imprese
• l’attività dei Confidi risulta efficiente sotto il profilo allocativo, con particolare riguardo alla capacità di indirizzare le proprie risorse finanziarie verso le imprese che si caratterizzano per buone prospettive economiche e di sviluppo ma che, al contempo, risultano più deboli sotto il profilo finanziario

Nuove imprese innovative
• le difficoltà incontrate dalle imprese del campione all’inizio dell’attività sono state nel complesso contenute e, al loro interno, sono prevalenti gli ostacoli di natura gestionale in senso lato rispetto ai vincoli di natura finanziaria
• l’analisi delle fonti finanziamento utilizzate dalle imprese permette di ipotizzare che esista la preferenza a governare dall’interno o con partner bancari i processi di investimento
• il limitato intervento da parte di investitori di capitale di rischio è dovuto principalmente a fattori collegati alla domanda e, secondariamente, all’offerta.

“La preoccupazione che emerge dalle molte dichiarazioni di esponenti del mondo imprenditoriale e dalle associazioni di categoria, a prescindere dalle dimensioni aziendali, – commenta il prof. Cesare Bisoni dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia – è certamente giustificata, poiché anche dai dati più recenti che abbiamo raccolto si evidenzia una situazione di maggiore difficoltà nell’ottenere credito dal sistema bancario. Il problema in questo momento è quello di conciliare le esigenze delle imprese, i cui problemi finanziari si accentuano nei momenti di crisi, con la necessità che le banche hanno di non peggiorare il livello di qualità dei prestiti che hanno in portafoglio, e qualche segnale di deterioramento già si vede. Un ruolo importante in tal senso può essere svolto, almeno con riguardo alle piccole e medie imprese dai Confidi, attraverso un potenziamento degli strumenti di garanzia”.