Home Modena Qualità della vita: per i modenesi è da ‘7’

Qualità della vita: per i modenesi è da ‘7’


# ora in onda #
...............




La preoccupazione per la crisi economica aumenta l’incertezza per il futuro e i modenesi, pur nel quadro di un giudizio positivo sulla qualità della vita nel territorio provinciale (il voto assegnato è mediamente un 7 pieno), non nascondono apprensioni crescenti per le opportunità e le caratteristiche del lavoro, la formazione e il tenore di vita. E pur sentendosi generalmente sicuri nel luogo in cui abitano, uno su tre ritiene non adeguato il servizio di tutela delle forze dell’ordine.


Sono in risultati del sondaggio sulla qualità della vita realizzato in gennaio dalla Provincia nell’ambito del percorso di definizione del Piano territoriale di coordinamento provinciale (Ptcp) che, adottato lo scorso luglio, è nella fase della discussione delle osservazioni per arrivare all’approvazione definitiva entro marzo. L’indagine demoscopica è stata condotta con interviste telefoniche su di un campione di tremila cittadini residenti nei 47 comuni.
«Si tratta di una valutazione complementare agli indicatori di sostenibilità oggettivi resi noti nei mesi scorsi» spiega il vice presidente della Provincia Maurizio Maletti ricordando come in quel caso il risultato fosse: buoni i fattori economici, bene i servizi, si può e si deve migliorare nei fattori ambientali. «Nella percezione soggettiva, invece, le preoccupazioni vengono dal costo della vita, dall’incertezza legata al lavoro e al futuro economico. L’indagine demoscopica condotta in gennaio – aggiunge Maletti – risente dell’esplodere della crisi che richiede un impegno immediato a sostegno dell’economia e a protezione dei soggetti più esposti, come appunto stiamo cercando di fare».
Per un terzo dei modenesi negli ultimi quattro anni il tenore di vita è peggiorato e quasi uno su quattro dichiara di avere oggi difficoltà economiche. Rispetto al futuro il 40 per cento è pessimista, un terzo ottimista.
Il Ptcp disegna obiettivi e scenari per il governo del territorio nei prossimi dieci anni puntando a elevare e migliorare il livello di sostenibilità e di qualità. Dal sondaggio emergono valutazioni positive per diversi fattori ambientali e sociali, dal verde pubblico alla manutenzione delle strade, dai servizi sanitari alle scuole, «ma questi giudizi lusinghieri devono rappresentare un invito a non accontentarci dei buoni livelli raggiunti – afferma Maletti – perché la qualità della vita alla quale siamo abituati non è garantita una volta per tutte».

Difficoltà economiche per il 24%
Sette modenesi su dieci giudicano normale la condizione economica della propria famiglia, coloro che si considerano benestanti sono il 5,9 per cento, mentre arriva quasi al 24 per cento chi dichiara di avere difficoltà economiche (20,8 per cento “qualche difficoltà”, il 2,6 per cento “rilevanti difficoltà”) in una situazione in cui per un terzo dei tremila intervistati in gennaio nell’indagine demoscopica della Provincia (33,8 per cento) il tenore di vita rispetto a quattro anni fa è peggiorato; il 57,1 per cento, invece, dichiara che non è cambiato e per l’8,7 per cento è migliorato.
Il voto sulla qualità della vita, che mediamente è 7, è influenzato dalla condizione economica e lavorativa: per disoccupati e cococo si ferma tra il 6,7 e il 6,8.
Solamente il 36 per cento degli intervistati ritiene che vi siano buone opportunità di lavoro (nell’area del capoluogo si arriva fino al 43,3 per cento), mentre oltre la metà (51,8 per cento) giudica buona la qualità del lavoro e il 56,1 per cento la formazione scolastica adeguata al lavoro.

Per il 56 per cento dei modenesi il costo della vita ha raggiunto una soglia di insostenibilità, un giudizio che arriva al 61,8 per cento nell’area del capoluogo. La percezione del caro vita è maggiormente avvertita dalle casalinghe (64 per cento) e dai disoccupati (62 per cento).

Il traffico un problema per solo 2 su 10
Ambiente e traffico non paiono destare particolari preoccupazioni per i modenesi a giudicare dalle risposte al sondaggio realizzato in gennaio dalla Provincia. Un giudizio di buona qualità dell’ambiente in generale è condiviso dal 97,2 per cento degli intervistati; per otto su dieci il livello della qualità dell’aria è accettabile (nell’area del capoluogo il giudizio positivo è condiviso dal 69,7 per cento); sono addirittura nove su dieci coloro che giudicano buona la qualità dell’acqua, la presenza di verde pubblico e il livello di pulizia, mentre l’inquinamento acustico è un problema solo per il 7,9 per cento dei cittadini.
A criticare il traffico sono due modenesi su dieci (tre nell’area del capoluogo) con un buon giudizio sulla sicurezza e sulla manutenzione delle strade condiviso da oltre nove intervistati su dieci, così come sfiora il 100 per cento il giudizio sulla buona presenza di ciclabili e zone pedonali.
Anche il trasporto pubblico, utilizzato da due modenesi su dieci (uno su tre nell’area del capoluogo), è apprezzato: per sette intervistati su dieci è di buona qualità.
Il servizio sanitario offerto dai medici di base è considerato di facile accesso da nove modenesi su dieci, mentre sono otto su dieci quelli che esprimono analogo giudizio sui servizi ospedalieri e sul pronto soccorso.
Pur sentendosi generalmente sicuri nel luogo in cui abitano (lo dichiara il 72,7 per cento degli intervistati, solo il 62,6 per cento nell’area di Castelfranco), i modenesi avanzano dubbi sull’adeguatezza del servizio offerto dalle forze dell’ordine: per il 32,8 per cento non è sufficiente.

Un giudizio positivo sui servizi sociali è condiviso da oltre la metà degli intervistati: quelli per l’infanzia sono considerati adeguati dal 58,3 per cento dei modenesi (60 per cento nell’area di Carpi, 66,3 per cento nel vignolese), quelli per gli anziani dal 66,7 per cento. E tre modenesi su quattro esprimono un buon giudizio anche sui punti di aggregazione con uno su due che è iscritto o partecipa all’attività di almeno un’associazione o un circolo. Solo poco più della metà degli intervistati, invece, giudica positiva la convivenza con gli immigrati stranieri.
L’84,6 per cento degli intervistati ha la casa in proprietà e il 96 per cento dichiara, comunque, di sentirsi soddisfatto della propria abitazione: il 49,8 per cento molto soddisfatto, il 46,1 per cento abbastanza soddisfatto.