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Flc/Cgil: maestro unico bocciato dalle famiglie modenesi


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Dai dati sulle iscrizioni alle classi prime della scuola elementare per il prossimo anno scolastico a Modena e provincia, le famiglie modenesi confermano e anzi accentuano la tendenza nazionale che snobba il maestro unico a 24 ore, privilegiando il modulo a 30 ore e soprattutto il tempo pieno a 40 ore.


La “riforma” della scuola pubbblica tanto decantata dall’attuale Ministro, non è gradita all’utenza ed emerge il dato reale: che è frutto solo della manovra finanziaria, che vede lo Stato abdicare al suo ruolo essenziale, quello di garantire una scuola di qualità ai suoi cittadini.
A Modena e provincia su un totale di 5.979 alunni iscritti in prima elementare nell’anno scolastico 2009-10, è sorprendentemente positivo il numero delle richieste di tempo pieno – pari al 73% – mentre il 15% ha scelto il modello orario a 30 ore, l’11% le 27 ore e solamente lo 0,9% l’insegnante unico a 24 ore.
In pratica, a Modena e provincia solo 57 famiglie hanno scelto le 24 ore, sparse su tutto il territorio provinciale, per cui non ci sono le
condizioni per fare neanche una classe con il maestro unico.
“La pseudo-riforma Gelmini – commenta Cinzia Cornia segretaria provinciale Flc/Cgil di Modena – si è rivelata un autentico fallimento, il maestro unico è stato bocciato anche dalle famiglie modenesi, così come errate si
dimostrano le previsioni e i sondaggi del Governo che davano prevalente l’orientamento delle famiglie italiane per il maestro unico”.
Il sindacato scuola Flc/Cgil di Modena chiede che siano rispettate le richieste delle famiglie modenesi, assicurando il tempo pieno (in aumento
rispetto allo scorso anno) con le compresenze degli insegnanti e il modulo orario a 30 ore, rivedendo i tagli previsti dalla manovra finanziaria e operando compensazioni fra le diverse province, alla luce del rapporto alunni/classe, che nella nostra provincia è pari alla media di 23 alunni/classe, una delle medie più alte in Italia, già pari alla media
europea.
Il Sindacato chiede inoltre al Dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale di farsi garante delle famiglie e di battersi per ottenere tutti i posti in organico, necessari per garantire il rispetto della scelta operata dai genitori.