Home Cronaca Stupro Caffarella, verso la scarcerazione dei due romeni

Stupro Caffarella, verso la scarcerazione dei due romeni

# ora in onda #
...............




Si avvicina la scarcerazione per i due romeni arrestati per lo stupro avvenuto nel parco della Caffarella, a Roma, la sera del 14 febbraio scorso. Sarebbero, infatti, tutti negativi gli esami del Dna sui reperti prelevati nel parco, secondo quanto emerso dalla relazione della polizia scientifica.

Non sarebbero stati quindi i due romeni A.I.L., 20 anni, e K.R., 36 anni, a violentare la 14enne e a picchiare il suo fidanzatino. Le tracce biologiche rilevate sui reperti recuperati nel parco della Caffarella, dalla saliva sui mozziconi di sigarette ai fazzolettini usati dai due violentatori dopo lo stupro, non apparterrebbero ai dei due romeni arrestati. I profili genetici ricostruiti sarebbero di altre due persone, probabilmente romeni. L’analisi del cromosoma Y estratto dal Dna avrebbe dato infatti indicazioni circa l’etnia dei due stupratori. I profili ricostruiti non coinciderebbero con quelli presenti nelle banche dati.

Dubbi anche sull’identikit, le descrizioni fatte dalla vittima si discosterebbero infatti dall’aspetto dei due fermati. Ed è giallo sulla confessione del più giovane dei due romeni che al momento del fermo si è subito dichiarato colpevole, forse per coprire qualcun’altro.
Lunedì prossimo per A.I.L. e K.R. ci sarebbe il verdetto del Tribunale del Riesame ma i due potrebbero essere scarcerati prima di quella data.
Intanto, è stata smentita da Palazzo di Giustizia la notizia relativa alla ricerca di un terzo uomo coinvolto nell’inchiesta. E’ stato confermato invece che inizialmente la ragazzina aggredita e violentata descrisse, quale aggressore, un uomo diverso dai due attualmente in carcere, indicandone varie caratteristiche fisiche. Gli accertamenti svolti dagli investigatori hanno escluso che la persona inizialmente indicata dalla ragazzina si trovasse quella sera in Italia. Di conseguenza per il momento la pista è stata abbandonata.erché qualsiasi persona rimane traumatizzata da una vicenda simile”. Per quanto riguarda gli altri sviluppi dell’indagine è stato confermato che gli accertamenti tecnico-scientifici sono stati parziali soltanto perché hanno riguardato una parte dei reperti raccolti dopo l’aggressione. Il resto del materiale che gli investigatori hanno messo a disposizione dalla polizia scientifica sono ancora allo studio e comunque i risultati saranno al più presto nelle mani del pubblico ministero Vincenzo Barba. Poi, i risultati verranno messi a disposizione del Tribunale del riesame, che lunedì dovrà esaminare le istanze con le quali i difensori dei due romeni attualmente in carcere, gli avvocati Giancarlo Di Rosa e Lorenzo La Marca, hanno chiesto la revoca dell’ordinanza di custodia cautelare sostenendo che i due sono estranei all’aggressione. Della vicenda si è discusso nel primo pomeriggio nel corso di un incontro che il procuratore Giovanni Ferrara ha avuto con il questore di Roma Giuseppe Caruso, incontro al quale ha partecipato anche il capo della Squadra Mobile Vittorio Rizzi. “Io penso che dobbiamo fare in modo che le indagini si svolgano nel modo migliore – ha detto il sindaco di Roma Gianni Alemanno -. Non dobbiamo influenzare il lavoro della magistratura e degli inquirenti”. “Noi dobbiamo colpire i responsabili, i colpevoli – ha proseguito – non persone a caso. Detto questo, quando saranno individuati e condannati i colpevoli io mi auguro che ci sia il massimo della pena e ci sia veramente una risposta adeguata a questi fatti gravissimi, ma la prima condizione è di individuare prima i colpevoli”.

Fonte: Adnkronos