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Scuola, arriva l’insegnamento di ‘Cittadinanza e Costituzione’


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Arriva l’insegnamento della materia ‘Cittadinanza e Costituzione’ destinato a prendere il posto della attuale ‘Educazione Civica’ ma, nell’intenzione del governo, “con un nuovo approccio, nuovi contenuti, nuova apertura all’esterno”.

Come sintetizza il ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini – nella conferenza a palazzo Chigi accanto al sottosegretario alla presidenza del Consiglio Paolo Bonaiuti e al procuratore nazionale antimafia Piero Grasso – “questa materia non dovrà essere interpretata come se fosse la vecchia educazione civica”. A insegnarla saranno però – come già avviene per la materia attuale – i docenti dell’area storico-geografica, all’interno dell’orario scolastico in vigore.
Di fatto, dovranno sottrarre un’ora a settimana all’insegnamento della Storia o della Geografia, per inserire la nuova materia? “Qui non si tratta né di sottrarre né di aggiungere – risponde la Gelmini – Sarebbe come riproporre un vecchio approccio. Non ci saranno nuovi professori a insegnarla né verrà modificato l’orario scolastico, ma assumeranno più importanza l’interdisciplinarietà, le sinergie, le compresenze di elementi di storia, di geografia e più in generale dell’ambito umanistico. Insomma, cambierà l’approccio alla materia”.

Si partirà con la sperimentazione di un anno già dal prossimo settembre, all’inizio del nuovo anno scolastico, negli istituti di ogni ordine e grado. Alla materia ‘Cittadinanza e Costituzione’ saranno dedicate 33 ore annuali, ovvero in media circa un’ora a settimana. “Comprenderà l’educazione stradale – con la possibilità di rilascio del patentino di guida agli studenti delle superiori – l’educazione alimentare e ai corretti stili di vita, l’educazione sportiva. Investiremo un miliardo di euro”, annuncia il ministro.

L’intenzione dichiarata è di “aprire il mondo della scuola a testimonianze ed esempi positivi di modelli di riferimento, su diversi versanti”, come dimostra la presenza nella sala stampa di palazzo Chigi di diversi esponenti della Polizia di Stato, dell’Arma dei Carabinieri, della Guardia di Finanza, oltre che della società civile, dal presidente dell’associazione ‘Libera’ don Luigi Ciotti al presidente del Wwf Italia Fulco Pratesi, che hanno portato numerosi esempi di iniziative già svolte, peraltro, negli anni passati all’interno delle scuole. Il ministro Gelmini si ricollega anche alle esortazioni in più occasioni rivolte dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano tese proprio a “insegnare, studiare e analizzare nelle scuole il dettato costituzionale, per offrire ai giovani un quadro di riferimento indispensabile a costruire il loro futuro di cittadini consapevoli dei propri diritti e doveri”, come ebbe a dire il Capo dello Stato in occasione delle celebrazioni per il 60° anniversario della Costituzione repubblicana. Dal suo canto, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Paolo Bonaiuti sottolinea come l’introduzione nelle scuole di ogni ordine e grado della materia ‘Cittadinanza e Costituzione’ “testimonia gli impegni e gli atti concreti del governo”. La Gelmini mette in diretta relazione questo nuovo insegnamento, da un lato con “la reintroduzione del voto di condotta” e dall’altro con “la riforma del federalismo che vede attualmente impegnato il Parlamento. Vogliamo insegnare ai giovani il senso dello Stato – conclude il titolare del dicastero di viale Trastevere – dando un segno di discontinuità rispetto al passato”.

Fonte: Adnkronos