Sono stati illustrati in Commissione Sanità del Senato i 352 subemendamenti presentati al testo Calabrò sul testamento biologico. Antonio Tomassini, presidente della Commissione, ha aperto sul consenso informato, una delle ‘note dolenti’ del ddl secondo l’opposizione.
“Ho raccomandato governo e relatore – ha spiegato Tomassini lasciando la seduta della Commissione – di dare la massima disponibilità per accogliere uno o due emendamenti che l’opposizione reputa molto importanti”. In particolare, “quello che ha come prima firmataria Anna Finocchiaro”. Si tratta, appunto, di un emendamento al comma ‘e’ dell’articolo 1 che reca – oltre alla firma di tutti i componenti del Pd in Commissione, fatta eccezione per il senatore Claudio Gustavino – quella di Finocchiaro, ma anche di Luigi Zanda e Nicola Latorre, in cui si legge che ‘l’attività medica è esclusivamente finalizzata alla tutela della vita e della salute, nonché all’alleviamento della sofferenza. Tale attività medica è tuttavia sempre subordinata all’espressione del consenso informato di cui all’articolo 4, nell’articolo 5 della convenzione di Oviedo, ratificata dalla legge 28 marzo 2001, n.145, nonché dei limiti imposti dal rispetto della persona umana’. Un nodo, quello del consenso infromato, sul quale il Pd minaccia l’ostruzionismo “più duro possibile”. Ad affermarlo a chiare lettere è il senatore Pd, Ignazio Marino. “Bisogna chiarire questo aspetto – spiega Marino – Se la maggioranza vuole una legge che impedisca la possibilità di dire no a delle terapie, o di ritirare il proprio consenso, allora l’ostruzionismo da parte mia sarà più duro possibile, perché si tratta di un punto che va contro la nostra Costituzione. Se la maggioranza – ribadisce – vuole una legge che regola il fine vita attraverso le dichiarazioni anticipate di trattamento, allora deve chiarire con fermezza questo punto, contenuto nell’articolo 1″. ato resta un punto irrinunciabile”, conclude.Il subemendamento del Pd sul consenso informato non piace però a Raffaele Calabrò. ”Così com’è non è accettabile – afferma a chiare lettere – se si propongono soluzioni migliori verranno accettate”. Secondo Calabrò “il consenso informato è normato molto bene nel testo di legge all’articolo 4”. Ma come Antonio Tomassini, anche il relatore del provvedimento lascia intravedere qualche apertura sul punto al centro della contesa. “Se ci sono ulteriori precisazioni da fare o all’interno dell’articolo 4 o nel nuovo articolo 1, ben vengano – dice – vediamo quello che si potrà fare”.Esorta intanto a raggiungere un’intesa Umberto Bossi. Secondo il leader della Lega Nord, infatti, sul tema del testamento biologico “bisogna trovare un accordo” tra maggioranza e opposizione, “ragionando”. Su quale sia la strada da battere per trovare un’intesa, Bossi è di poche parole: “La nostra posizione è quella espressa da Roberto Cota”, presidente dei deputati del Carroccio.
Fonte: Adnkronos