In  questo  periodo  di crisi sui moltiplicano i comportamenti scorretti da parte delle agenzie interinali del territorio carpigiano. Dopo  anni  di  abuso  nel  ricorrere  al  lavoro interinale da parte delle aziende utilizzatrici, questa crisi fa si che i nodi giungano al pettine. Infatti,   giungono  da  più  parti  segnalazioni  a  NidiL/Cgil  di  gravi
comportamenti delle agenzie interinali carpigiane.
Ad  esempio, ci sono  agenzie  che  chiedono  ai lavoratori di firmare le dimissioni per poter interrompere la missione prima della scadenza prevista dal  contratto. In  questo  caso  il  lavoratore  tratto in inganno con le dimissioni estorte, non potrà più accedere all’indennità di disoccupazione.
In  altri  casi, le agenzie mettono i lavoratori forzatamente a riposo (non retribuito)  in  concomitanza con i periodi di cassa integrazione dei dipendenti (gli interinali ne sono esclusi), mentre andrebbe corrisposta la dovuta retribuzione per la durata del contratto.
Proprio  in  merito  alla  cassa  integrazione  servono alcuni chiarimenti: spesso le aziende   che stanno aprendo le procedure per la cassa
integrazione, ancora  oggi hanno in forza lavoratori “in somministrazione” forniti  dalle  svariate  agenzie  di  lavoro  della  nostro territorio.
 
Ma attenzione: uno dei casi dove la legge vieta espressamente alle imprese l’utilizzo della  manodopera interinale, è proprio quando queste siano interessate da sospensione  dell’attività  lavorativa, o da parziale riduzione di orario con ricorso alla Cassa Integrazione.
A questo punto cosa accade se un’impresa utilizzatrice vuole ricorrere alla cassa  integrazione?
Come  previsto  dal  nuovo  CCNL  dei  lavoratori  in somministrazione le soluzioni corrette possono essere tre: utilizzare i lavoratori in  somministrazione  in  mansioni analoghe (anche presso altri utilizzatori), farli  partecipare a corsi di formazione retribuiti, oppure garantire  la  retribuzione fino alla fine del contratto stipulato e la corresponsione di tutti  gli istituti (TFR, tredicesima, ecc).
Ogni altra scorciatoia  per risolvere situazioni del genere è illegittima. In pratica, per contratto, il diritto alla retribuzione viene sempre tutelato.
I lavoratori in somministrazione sono i primi a soffrire gli effetti della crisi,  con il mancato  rinnovo dei contratti, con veri e propri
“licenziamenti fantasma”, con i cali di lavoro delle imprese utilizzatrici.
Anche a Carpi, NIdiL  vigilerà  sulla corretta gestione di situazioni di cassa integrazione con la presenza di lavoratori interinali e continueranno
la  loro  iniziativa per superare l’esclusione dei lavoratori precari dalla attuale rete  di protezioni sociali, per far valere a pieno titolo il loro
diritto di cittadinanza  sociale, per costruire tutele nuove per le nuove modalità di lavoro, per combattere gli abusi e le illegalità.
(NIdiL-Cgil Carpi)
 
            




