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Il Primo Tricolore alla Nazionale di Basket in carrozzina

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Nella mattina di oggi, a Reggio Emilia, l’assessore comunale allo Sport Giovanni Catellani ha consegnato copia del Primo Tricolore alla Nazionale di basket in carrozzina, in questi giorni a Luzzara per un raduno di preparazione ai Campionati europei 2009. La cerimonia si è svolta nella Sala del Tricolore, dove la copia della bandiera storica è passata nelle mani del capitano della squadra italiana Vincenzo Di Bennardo.


Alla cerimonia hanno partecipato anche il consigliere comunale di Reggio Emilia Marco Eboli, gli assessori allo sport dei comuni di Guastalla e Suzzara, Artemio Santini e Mirco Terzi, il presidente del Coni Doriano Corghi, il presidente del comitato Paralimpico Vincenzo Tota e l’artefice della presenza della nazionale in provincia di Reggio Ginetto Tosi, che per il suo impegno come volontario ha a sua volta ricevuto da Catellani una copia del Primo Tricolore.
L’assessore Catellani ha ricordato le origini della Bandiera nazionale, nata nel 1797 a Reggio Emilia come simbolo di unità e progresso dei popoli. Il Tricolore, come lo sport, è “riconosciuto nel mondo come simbolo di pace e unione – ha detto Catellani -. Consegnando oggi a voi questo simbolo, vi chiediamo di essere portatori di questi valori nelle prossime competizioni internazionali”, ha aggiunto.
Un invito raccolto dall’allenatore della squadra Alessandro De Pieri, il quale ha formulato l’auspicio che la bandiera sia il portafortuna della squadra nella prossima competizione europea ed ha consegnato all’assessore la maglia della Nazionale, firmata da tutti gli atleti.
Dal 6 all’8 marzo si svolge a Luzzara il raduno tecnico collegiale della Nazionale italiana di basket in carrozzina, in preparazione ai Campionati europei in che si svolgeranno prossimamente in Turchia. Sono quindici gli atleti convocati dall’allenatore della Nazionale Alessandro De Pieri e dall’aiuto allenatore Abes Malik: Damiano Airoldi, Mohamed Bargo, Fabio Bernardis, Matteo Cavagnini, Nicola Damiano, Vincenzo Di Bennardo (capitano), Jacopo Geninazzi, Domenico La tagliata, Galliano Marchionni, Lorenzo Molteni, Amine Moukhariq, Luca Puggioni, Giuseppe Verzini, Marco Zanin, Andrea Calò.
La Nazionale italiana di basket in carrozzina partecipa da 15 anni a Campionati europei, mondiali e Paralimpiadi. Dopo un secondo posto a Varsavia nel 1994, è stata campione d’Europa nel 2003 e 2005.

Basket in carrozzina: nascita e storia
Il basket in carrozzina nasce dopo la Seconda Guerra Mondiale negli ospedali militari americani. Nel 1945, a Corona Naval Station, in California, venne disputato il primo incontro. Nel 1949, nell’Illinois, fu indetto il primo torneo del Nwba (National Wheelchair Basket Association), vinto dalla squadra “Kansas City Pioneers”. In Europa, il basket in carrozzina arrivò grazie al medico inglese Ludving Guttmann, che nel 1958 ideò e organizzò i giochi per disabili di Stoke Mandeville. Il torneo di basket in carrozzina comprendeva due distinti campionati, uno riservato ai paraplegici-polio con lesioni complete e l’altro ai paraplegici-polio con lesioni incomplete.

In Italia, il primo esempio di basket in carrozzina trova riscontro nell’attività del Centro Paraplegici di Ostia. Antonio Maglio fu vicedirettore e primario della struttura che divenne famosa in tutto il Paese e all’estero. Egli fece esattamente quello che Ludwig Guttmann praticava a Stoke Mandeville, ma ampliò notevolmente i programmi moltiplicando le attività fisiche attraverso numerose discipline sportive e utilizzando lo spirito agonistico quale sprone a reagire e ritrovare se stessi e le proprie abilità: nuoto, pallacanestro, tennistavolo, getto del peso, lancio del giavellotto, tiro con l’arco, scherma e corsa in carrozzina.

Le regole del basket in carrozzina
Non esistono sostanziali differenze di regolamento rispetto al basket per normodotati; sono previste però delle infrazioni particolari: non è consentito sollevarsi dal sedile della carrozzina (è considerato un fallo tecnico), avanzare con la palla senza palleggiare dopo due spinte, sollevare da terra contemporaneamente le due ruote posteriori con la palla in mano.