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Muzzarelli: la Regione Emilia Romagna ha una propria politica per la casa


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“La Regione Emilia Romagna ha un propria politica per la casa e si è già dotata degli strumenti normativi per regolare le politiche
abitative”. Così l’Assessore regionale alla Programmazione e sviluppo territoriale Gian Carlo Muzzarelli commenta le anticipazioni giornalistiche sul piano
casa del Governo.


“Discutere di un provvedimento che non si conosce – prosegue Muzzarelli – e che porta a costanti e contraddittorie dichiarazioni del governo, con riposizionamenti ancora in corso, non è facile. Come ha già detto il presidente Errani, è importante che si ritorni ad una responsabile iniziativa istituzionale. Adesso vogliamo capire. Perché si tratta di affrontare temi delicati come il territorio e l’urbanistica, che richiedono regole e legalità. Dunque occorre una seria ed efficace semplificazione amministrativa, non azioni puramente de-regolative”.
“L’Emilia-Romagna è una Regione che ha assicurato una pianificazione seria, che ha consentito sviluppo ed opportunità, applicando con
coerenza le proprie regole urbanistiche. Ora, in un momento di crisi, occorre concentrare gli sforzi. Da un lato per attivare investimenti con
risorse certe agli enti locali, assicurando una flessibilità al Patto di stabilità per i Comuni virtuosi. Dall’altra, sostenendo una politica
residenziale sociale, per offrire ai cittadini opportunità di accesso alla casa”.
“Inoltre – aggiunge l’Assessore – sono in corso modifiche alle leggi urbanistiche regionali che tengono conto, e vanno oltre, a quanto
prefigurato dall’intervento del governo sul tema casa che, per il nostro territorio, è strategico.
Sul piano nazionale, secondo quanto filtrato in questi giorni, sembra prevalere l’effetto annuncio, con ipotesi i cui effetti sono
oggettivamente preoccupanti. Mi pare altrettanto evidente che la priorità del Governo sia quella di attuare uno strumento di contrasto alla
crisi economica ancora una volta a costo zero per l’esecutivo. Infatti, quelli che circolano, sono sempre i 550 milioni stanziati dal governo
Prodi, ri-ottenuti dopo una lunga battaglia delle Regioni e diluiti nel tempo, con una disponibilità da parte del Governo a mettere a disposizione
subito solo 200 milioni di euro.
Insomma, questa iniziativa del governo sembra più finalizzata a scaricare sui territori e sugli Enti Locali l’onere di attivare serie politiche per affrontare la crisi”.
“Le nostre città ben amministrate – conclude l’Assessore Muzzarelli – non hanno bisogno del fai da te, ma di programmi integrati di riqualificazione urbana, costruiti congiuntamente da pubblico e privati.

POLITICHE PER LA CASA DELLA REGIONE EMILIA ROMAGNA
La Regione Emilia-Romagna ha definito le proprie linee di intervento in tema di politiche per la casa partendo dal bisogno abitativo, acuito e modificato dalla crisi economica.
Le proposte non sono finalizzate, in primo luogo, ad intervenire in favore di chi è già proprietario di una abitazione, ma a sostenere chi non ha l’abitazione o l’ha persa, oppure a sostenere chi, a causa delle mutate condizioni economiche, non può conservarla. Questo al fine di assicurare la coesione sociale.
IN CORSO MODIFICHE ALLA LEGGE REGIONALE URBANISTICA
la normativa regionale offre già la possibilità di prevedere aumenti di volumetria non in assenza di regole ma nel quadro degli strumenti urbanistici comunali.
La riforma della legge regionale 20/2000 di governo del territorio – oltre a realizzare una semplificazione di semplificazione degli strumenti urbanistici – sta cercando creare le condizioni per la formazione di un demanio di aree edificabili pubbliche sulle quali realizzare interventi di edilizia residenziale sociale. La riforma della legge prevede che l’attuazione delle previsione della pianificazione urbanistica debba riservare almeno il 20% delle superfici all’edilizia sociale. Tali superfici devono essere cedute al Comune, ma l’operatore privato può convenzionarsi con il Comune per realizzare esso stesso l’edilizia sociale. L’importante è l’obiettivo di accrescere l’offerta di Ers, soprattutto di quella destinata alla locazione.
Questa riforma cerca di intervenire sul regime dei suoi edificabili, e di far sì che non tutto il valore creato dalla decisione del comune di cambiare la destinazione urbanistica di un’area si traduca in rendita. Una parte del plusvalore deve restare alla comunità.
Ottenere le aree gratuitamente o a basso costo, è fondamentale se si vogliono costruire case a basso costo da immettere sul mercato dell’affitto o a basso prezzo da immettere sul mercato della proprietà.
IL DISAGIO IN EMILIA ROMAGNA: LISTE ATTESA ALLOGGIO PUBBLICO
Innanzi tutto occorre ricordare che, secondo i dati forniti dalle Acer emiliano romagnole, si sta registrando un costante aggravamento del disagio abitativo anche nella nostra regione. Sono circa 30.000 le famiglie che sono lista d’attesa per ricevere un alloggio pubblico.
IL DISAGIO IN EMILIA ROMAGNA: CONTRIBUTO PER L’AFFITTO
Il segnale più tangibile dell’aggravamento della situazione è dato dall’aumento del numero di famiglie che vivono in affitto in alloggi in cui pagano un canone di mercato e che hanno ottenuto un contributo monetario per sostenere il pagamento l’affitto (fondo per l’affitto istituito con la legge 431 del 1998).
Erano circa 20.000 unità nel 2000 sono diventate due volte e mezzo tante nel 2008. Nel 2008 sono state ammesse a ricevere un contribuito circa 52 mila famiglie, mentre nell’anno precedente erano state poco più di 48 mila, con un incremento di circa 4 mila unità.
PIANI PER AUMENTARE GLI ALLOGGI: RECUPERO 1800 ALLOGGI SFITTI
Avviato con risorse regionali, mettendo a disposizione 35 milioni di euro, il programma di recupero di 1830 alloggi sfitti pubblici in Emilia Romagna con la disponibilità degli enti locali emiliano romagnoli a contribuire all’avvio del programma.
Rapidità di immissione nel circuito di assegnazione di alloggi di proprietà pubblica, minor costi ma soprattutto contenimento di consumo di nuovo territorio e recupero di un ingente capitale che se lasciato a se stesso subirebbe un processo di degrado. Sono questi i criteri che hanno spinto la Regione Emilia Romagna – in accordo con Comuni e Province – a recuperare, alloggi pubblici vuoti (per la cui manutenzione straordinaria e adeguamento normativo non c’erano risorse) nell’ambito del programma straordinario di edilizia residenziale pubblica.
Gli interventi sono localizzati nei Comuni capoluoghi di provincia, in quelli ad essi limitrofi con oltre 10 mila abitanti e nei comuni ad elevata tensione abitativa: gli alloggi risistemati debbono essere destinati in via prioritaria ai soggetti sottoposti a procedure esecutive di sfratto. In questi Comuni sono stati censiti 1.309 alloggi, su un totale 1833 in tutta l’Emilia Romagna.
PIANI PER AUMENTARE GLI ALLOGGI: PROGRAMMA 3.000 ALLOGGI
Per intervenire su questa situazione realizziamo interventi per aumentare l’offerta di alloggi da assegnare, soprattutto in affitto, ma anche in proprietà a condizioni migliori di quelle di mercato.
Sono in corso di realizzazione gli interventi finanziati con una programma denominato 3.000 alloggi per l’affitto e la proprietà.
Il risultato del primo bando per la realizzazione del programma ha sostanzialmente raggiunto l’obiettivo affidato all’intero programma: i finanziamenti regionali permetteranno di realizzare 632 posti letto e 2.449 alloggi. La Regione sosterrà la realizzazione di questi interventi con la messa a disposizione di circa 145 milioni di euro, con i quali ha costituito un fondo di rotazione per abbattere fino al 60% gli interessi sui mutui concessi dalla banche ai comuni ed agli operatori privati che realizzano gli interventi. L’ammontare complessivo dei mutui che saranno stipulati si aggira sui 300 milioni di euro.
PIANI PER AUMENTARE GLI ALLOGGI: CONTRATTI DI QUARTIERE III°
Al centro degli interventi dei Contratti di Quartiere III^ continuano ad esserci l’edilizia residenziale pubblica. Quasi 27 milioni di euro per riqualificare i centri urbani realizzando alloggi di edilizia residenziale sociale con una particolare attenzione ai piccoli Comuni sono gli interventi previsti dal bando regionale “Programmi di riqualificazione urbana per alloggi a canone sostenibile” (la nuova versione dei Contratti di Quartiere giunta alla terza edizione) chiuso proprio nei giorni scorsi Con il bilancio regionale 2009 sono state aumentate le risorse per il programma di 5 milioni di euro: quindi in Emilia-Romagna le risorse pubbliche (Stato e Regione) oggi disponibili per il 2009 sono, esattamente, 26,6 milioni di euro e serviranno a realizzare alloggi in affitto (75%) e servizi di quartiere (25%) con una riserva del 50% a favore dei Comuni con popolazione non superiore a 15 mila abitanti.