Home Cronaca Stupro Caffarella, il biondino accusa. ”La mia confessione estorta a calci”

Stupro Caffarella, il biondino accusa. ”La mia confessione estorta a calci”


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”Mi hanno picchiato, mi hanno tirato dai capelli giu’… Mi hanno buttato per terra, mi hanno dato calci, mi hanno tirato la giacca in testa e… mi hanno menato”. Cosi’ A. L. I., il ‘biondino’ di nemmeno vent’anni accusato dello stupro di San Valentino alla Caffarella, ha spiegato davanti al giudice del Riesame, secondo stralci di verbali riportati dal ”Corriere della Sera”, le ragioni che lo hanno indotto alla confessione poi ritrattata.

Secondo il romeno, a picchiare erano i poliziotti romeni ”incontrati qua in questura”.

”Erano quattro”, spiega il romeno, precisando poi che ”ci stava solo uno presente quando mi menava”, e nessun italiano. L’uomo, riferisce il quotidiano diretto da Paolo Mieli, s’e’ tolto la maglietta e ha mostrato il costato, ma il magistrato ha rilevato ”solo un lieve rossore sotto una delle ascelle”.
”Quando sono stato solo con loro tre o quattro persone (…) – chiarisce ancora ‘il biondino’ – mi hanno fatto sedere a una sedia e ha iniziato a picchiarmi; prima ha parlato bene, ha detto: ‘Cosi’ tu hai fatto’, ho detto: ‘Non le ho fatte io queste cose, che non faccio’, e ha iniziato a menarmi: “No, tu l’hai fatto, noi abbiamo tutte le prove”, ha detto loro hanno tutte le prove, le impronte, il Dna… E mi ha detto che mi ha riconosciuto dalla foto. Si’, va be’, le foto, ogni tanto ci sono uomini che somigliano uno all’altro, no?”

L’interprete, riferisce ancora il ‘Corsera’, traduce cosi’ le parole del romeno: ”Dice che non gli hanno suggerito direttamente, ma attraverso le domande. Cioe’, nel senso che gli hanno chiesto come era vestita la ragazza, lui si e’ buttato e ha detto jeans, quelli hanno detto ‘non e’ vero jeans’ e l’hanno menato; poi ha detto gonna corta, anche quello non e’ andato bene. Insomma, dice che finche’ non diceva la cosa giusta, perche’ loro sapevano quello che e’ giusto, questo dice lui, e finche’ non diceva cosi’ lo menavano”.
La polizia afferma il contrario, forte di relazioni di servizio secondo le quali l’uomo non e’ mai rimasto da solo coi romeni, ne’ ha subito violenze o pressioni. Davanti al giudice il pubblico ministero chiede anche perche’, dopo il suo arrivo, nell’interrogatorio video-registrato in cui sembrava del tutto tranquillo, non ha fatto cenno ai maltrattamenti. ”Non lo sapevo chi siete, con chi stavo – risponde il ‘biondino’ – Non l’avevo capito perche’ c’erano tanti…”.