Consiglio comunale in buona parte dedicato al Centro culturale islamico, quello di ieri sera.
Sono state trattate anche diverse altre interrogazioni.
La prima, ad opera di Gian Francesco Menani della Lega Nord, riguardava l’illuminazione nei parcheggi adiacenti alla stazione ferroviaria, che si rivela insufficiente e costituisce un motivo di preoccupazione e pericolo per i cittadini. La gente, ha riferito Menani, ha paura e i negozianti dopo una certa ora si chiudono dentro. Bisognerebbe intervenire per evitare simili situazioni nella nostra città.
Ha risposto l’assessore ai lavori pubblici Sandro Morini, evidenziando le competenze sui parcheggi in questione, che non sono a carico del Comune. Spesso aspetti burocratici e amministrativi rendono difficile intervenire anche in situazioni in cui sarebbe opportuno. Però come amministrazione ci stiamo muovendo per modificare la situazione in modo che ci risulti possibile intervenire direttamente sull’illuminazione di quel parcheggio.
Menani si è dichiarato insoddisfatto, rilevando l’impegno diverso che a suo parere viene posto dall’amministrazione ad alcune zone della città rispetto ad altre.
Al punto numero 2 Mario Cardone del Gruppo Misto ha chiesto un intervento dell’amministrazione a proposito del Festival della Filosofia, del quale nei mesi scorsi si è a lungo parlato in seguito alle dimissioni del direttore Michelina Borsari e della frattura con diversi dei partecipanti. E’ strano, ha detto Cardone, il silenzio da parte del Comune di Sassuolo, che è uno dei principali partner ed ente promotore del Festival. La crisi indotta dalle dimissioni della direttrice è a mio parere causata da una gestione troppo centralistica da parte del sindaco di Modena, che ha provocato del resto le rimostranze di diversi dei filosofi che in questi anni ci hanno dedicato le loro lezioni. Le nomine alla guida della Fondazione San Carlo successive alla crisi autorizzano più di un legittimo sospetto sul coinvolgimento dell’amministrazione modenese. Il sindaco e l’assessore alla cultura sassolesi sono rimasti silenti e questo mi stupisce.
Ha risposto il sindaco Graziano Pattuzzi, replicando che l’amministrazione non è rimasta in silenzio ma è intervenuta nelle sedi opportune, come documentato anche a livello cartaceo. Tutto è nato dalla frattura fra il direttore del festival e la presidenza della Fondazione Collegio San Carlo, la quale in seguito al mancato accordo di rinnovo contrattuale ha ritenuto di poter proseguire anche senza Michelina Borsari. E’ a questo punto che anche diversi dei filosofi del Comitato scientifico e della scuola di alti studi si sono ribellati. Da tempo del resto, mentre si manteneva nella Fondazione il soggetto al quale delegare le scelte, si pensava alla creazione di un soggetto autonomo per la gestione del Festival. La frattura ha accelerato questo processo. La nuova realtà è quindi stata creata, in due fasi, la prima delle quali avviene in questi giorni. Fra i principi fondamentali ci sarà l’autonomia operativa nelle scelte, riconosciuta dalle giunte dei Comuni partecipanti; poi è stato indicato come basilare che non si verifichi nessun aumento dei costi organizzativi. Il soggetto avrà forma consortile, che a breve dovrebbe essere sancita, e recupererà anche la figura del direttore Michelina Borsari, che con questa nuova formula risulterebbe disponibile a partecipare.
Mario Cardone si è dichiarato soddisfatto, anche se ha rilevato la mancata risposta del sindaco in relazione al suo giudizio sulla gestione centralistica da parte del sindaco di Modena. Però a livello generale, ha detto, la risposta mi tranquillizza e quindi spero che questa manifestazione prosegua, non trovandomi del resto d’accordo con le diverse sollecitazioni di questi ultimi tempi a proposito di una riduzione degli investimenti i n cultura da parte delle amministrazioni.
La terza interrogazione, ad opera di Luca Caselli di An Pdl, riguardava il diritto di passaggio all’interno dell’area del vecchio ospedale per gli utenti dell’istituto San Giuseppe.
Un interessamento per un diritto di passaggio che renda meno arduo arrivare con le auto di quanto sia ora, con una doppia curva in uno stradello angusto, mi era stato garantito alcuni anni fa dal vicesindaco Diamanti. Invece siamo ancora nella stessa situazione, con un accesso del tutto inadeguato. Esiste una servitù di passaggio nell’area che ho indicato, e ritengo che sia ancora valida. Visto che l’ospedale non c’è più e l’istituto lamenta disagi, chiedo di procedere rapidamente ad accordare questa nuova possibilità di accesso. Non credo sia necessario ricordare l’importanza che l’istituto San Giuseppe riveste per la nostra città. Vorrei che l’autorizzazione avesse però carattere permanente, non provvisorio solo per alcuni mesi.
Ha risposto l’assessore ai lavori pubblici Sandro Morini. Realizzare certe cose, ha detto, è più difficile che prometterle. Da anni cerchiamo di dare il nostro apporto perchè San Giuseppe goda di questo diritto. L’idea che ci è stata proposta inizialmente prevedeva però anche la realizzazione di uno spazio di parcheggio che è un’eventualità molto complessa. Stiamo comunque lavorando ora all’attivazione della servitù di passaggio: oltre alla fattibilità ci sono da valutare aspetti di legalità e diritti, ma mi impegno a dare una risposta in tempi molto rapidi.
Luca Caselli si è dichiarato soddisfatto del nuovo impegno preso dall’amministrazione, anche se spero di non dover tornare un’altra volta a ricordare l’impegno preso.
Una parte rilevante del consiglio comunale è stata dedicata al Centro culturale islamico, spesso identificato come moschea, al quale sono state dedicate tre interrogazioni, di Luca Caselli An Pdl, Claudia Severi Forza Italia Pdl e Gian Francesco Menani della Lega, trattate, su proposta del presidente del consiglio comunale e con l’accordo degli interroganti, in modo unitario.
Il primo a presentare la sua interrogazione è stato Luca Caselli, di An Pdl.
A fine febbraio ho appreso, ha detto Caselli, dell’intenzione del sindaco e della giunta di acconsentire alla costruzione di una moschea in muratura in un’area di proprietà di Hera. Trovo questa ipotesi plausibile e ne chiedo conto. Faccio riferimento infatti all’autorizzazione provvisoria per una tensostruttura in un’area di parcheggio di via Regina Pacis, che ha durata di sei mesi, faccio riferimento al fatto che l’area individuata per la costruzione definitiva è di proprietà di Hera, che se non è un’azienda del Comune vede comunque il Comune di Sassuolo come socio. Vorremmo quindi sapere dal sindaco in maniera chiara se l’ipotesi esiste. Non vorrei che si trattasse di una promessa da attuare dopo le elezioni anche se le autorizzazioni provvisorie rilasciate attualmente me ne danno la conferma. Da molte parti mi fanno presente che una struttura fissa e in muratura identificata come moschea richiamerebbe numerosi arrivi da tutto il Nord Italia in un territorio come quello di Sassuolo che a mio parere ha già dato. La comunità islamica a Sassuolo finora ha chiesto molto e dato poco, io credo che potrebbe fare di più per isolare i suoi connazionali che anche in questo momento mentre parliamo, stazionano nella zona di via Adda e al parco Le Querce fra spaccio e ubriachezza. Chiedo quindi al sindaco se ha effettivamente promesso una moschea all’associazione El Huda e se si è impegnato per mettere in contatto l’associazione con Hera.
Al termine dell’esposizione Luca Caselli ha riferito di aver distintamente udito un insulto al suo indirizzo arrivare dalla zona del pubblico (ad opera, stando a quanto riferito dal consigliere, di un astante di origine extracomunitaria) che assisteva al consiglio comunale, e chiesto al presidente del consiglio comunale di intervenire in merito. Il presidente ha ammesso di non aver sentito l’insulto ma in seguito alla segnalazione ha richiamato chi assisteva al consiglio a tenere un comportamento rispettoso e ad evitare interventi di qualunque natura.
In continuazione di seduta poi, intervenendo su un altro tema, Raffaele Lettieri capogruppo del Pd, ha dichiarato la sua solidarietà a Luca Caselli. In Italia, ha detto accogliamo e rispettiamo e pretendiamo di essere a nostra volta rispettati.
Claudia Severi, che ha manifestato a sua volta solidarietà a Caselli, ha dato lettura della sua interrogazione. Premesso, ha detto, che a Sassuolo ci sono su 4500 stranieri regolari, circa 2500 magrebini e di questi circa 5-600 risultano partecipare mediamente al culto del venerdì in moschea; che la moschea in via Circonvallazione è stata chiusa in ottobre dopo mesi di deroghe, in quanto i locali non erano in regola con le norme urbanistiche; che i musulmani hanno risposto, da ottobre a gennaio con una manifestazione plateale e non autorizzata caratterizzata dall’occupazione del piazzale di via Circonvallazione, con rischio per l’ordine pubblico e l’incolumità dei cittadini; che in gennaio l’associazione ha risposto ai nuovi divieti dell’amministrazione utilizzando per le proprie funzioni lo stabile di via San Giacomo 5, anche qui allontanata per abuso edilizio.
Sentita la richiesta dell’associazione con la quale è stato richiesto il trasferimento della sede in via Regina Pacis in una struttura provvisoria in area destinata a parcheggio; l’intenzione di realizzare in via definitiva una struttura in muratura nell’area limitrofa a quella di cui sopra, visto l’orientamento dell’amministrazione a individuare l’area per la sede dell’associazione subordinando l’iter alla sottoscrizione di un accordo finalizzato al rispetto di reciproche regole. Chiedo di sapere se quanto riferito corrisponda al vero; se la soluzione con tensostruttura di via Regina Pacis sia l’anticamera alla realizzazione di una moschea vera e propria; a che titolo El Huda goda del terreno individuato e per quanto tempo la struttura potrà restare in opera; se e da quando il sindaco sia a conoscenza dell’accordo fra l’associazione islamica ed Hera; se avallerà la costruzione della Moschea a Sassuolo; quali adeguamenti e strumenti urbanistici si renderebbero necessari su questo terreno e come siano giustificabili; se il sindaco disponga di garanzie su chi costruirà il centro islamico, chi lo gestirà, con quali finanziamenti e sotto quale sovranità; se e in che modo intenda intervenire per incrementare i controlli all’interno della moschea di Sassuolo; quali sanzioni siano legate alla violazione delle prescrizioni dell’accordo siglato; quali e a quanto ammontino le sanzioni comminate fino ad oggi all’associazione El Huda per gli abusi edilizi reiterati e contestati.
Terza interrogazione ad opera di Gian Francesco Menani, Lega Nord, che ne ha data lettura.
Premesso che l’autorizzazione all’apertura di una nuova moschea sembra essere il problema prioritario per l’amministrazione del sindaco Pattuizzi; che l’eventualità di un’apertura di un centro islamico/moschea sul territorio sembra cosa fatta, nonostante le problematiche di sicurezza che creerebbe nella zona.
Considerato che sarebbero in corso trattative tra l’amministrazione di Sassuolo, la comunità islamica ed Hera, per individuare un luogo deputato ad ospitare la nuova moschea/centro culturale islamico e che il luogo individuato sarebbe un terreno di proprietà di Hera, situato in località Casiglie, via Regina Pacis.
Sottolineato che l’apertura di una nuova moschea è una problematica estremamente sentita dalla cittadinanza; che come dimostrano recenti sondaggi e petizioni, la stragrande maggioranza dei cittadini si è dichiarata fermamente contraria alla costruzione; che le associazioni che rappresentano gli imprenditori della zona hanno manifestato una ferma avversità all’ipotesi di autorizzare la costruzione della moschea.
Chiedo se tutto questo corrisponda al vero; se l’amministrazione sta inquadrando il problema o vive su un altro pianeta; se il sindaco intenda avviare Sassuolo all’islamizzazione; se il Comune stia prendendo in considerazione l’idea di concedere l’autorizzazione alla costruzione di una moschea sul terreno di proprietà di Hera, decisione che contrasterebbe con la volontà della quasi totalità dei cittadini; chiedo anche la destinazione urbanistica del terreno di proprietà di Hera situato in via Regina Pacis; a quanto ammontano le sanzioni comminate dall’associazione El Huda per gli abusi edilizi e il recente uso improprio dei locali di via San Giacomo e se risultano pagate4; se sia volontà della giunta investire il consiglio comunale di una decisione tanto importante e delicata che probabilmente andrebbe a condizionare il quieto vivere dei sassolesi.
Ha risposto a tutte e tre le interrogazioni il sindaco Graziano Pattuzzi, ricordando come la questione si stata trattata più volte e anche recentemente in consiglio comunale, con risposta a domande simili. Il sindaco, ha detto, non vuole islamizzare niente. Stiamo seguendo e governando il fenomeno come fanno amministrazioni di ogni colore in ogni parte d’Italia. Il sindaco ha portato l’esempio di Novara, Comune a guida di centro-destra che ha trovato l’accordo per la realizzazione di un centro islamico all’interno di un capannone industriale, con un accordo di rispetto di regole simile a quello proposto a Sassuolo, dove sono state comunque inserite clausole ancora più rigide.
Per quanto riguarda la realizzazione di una struttura, c’è una trattativa fra El Huda e Hera per l’acquisto di un terreno. L’amministrazione non ha fatto altro che metterli in contatto, non prende parte alla trattativa,. Se l’accordo di vendita verrà trovato sarà fra le due realtà autonome e senza il nostro concorso. In tutti i comuni dove questo tipo di eventualità si manifestano prima o poi si smette di lanciare proclami e si prova ad affrontare direttamente il problema. Ricordo che non governando il fenomeno oggi il centro islamico sarebbe probabilmente in via San Giorgio, in centro storico. Abbiamo rimosso il problema da via Circonvallazione, da via San Giacomo, abbiamo seguito e governato il fenomeno.
Attualmente abbiamo autorizzato una struttura provvisoria su suolo pubblico, con regolare pagamento della tassa di occupazione. Si arriverà in seguito a un accordo e una soluzione definitivi? Non lo sappiamo, ma siamo ancora orientati a seguire e governare il fenomeno, invece di ignorarlo. Abbiamo siglato un accordo, che se trasgredito fa decadere l’intera operazione.
Per quanto riguarda le multe, c’è un processo penale in corso presso la Procura della Repubblica che sospende tutti i procedimenti amministrativi, che poi verranno ripresi con quantificazione delle sanzioni. L’area di proprietà di Hera rientra attualmente nelle dotazioni territoriali individuali per spazi collettivi; qui era inizialmente prevista una vasca di prima pioggia che non verrà più realizzata in base al piano investimenti di Ato, quindi si è resa disponibile la zona per la vendita. L’eventuale struttura, se verrà trovato l’accordo, sarà di circa 400 metri, non di più e non richiamerebbe nessun flusso di visitatori da fuori Sassuolo, perché di strutture simili sul territorio nazionale ce ne sono molte.
Luca Caselli si è dichiarato insoddisfatto della risposta. Mancano lealtà politica e onestà intellettuale da parte del sindaco, ha detto. Io non denigro Pattuzzi, do atto delle tante cose fatte a Sassuolo e non ho problemi a riconoscerle anche in pubblico. Su questi temi siamo presenti da sempre e il programma attuato dalla giunta prende le mosse dalle nostre idee. L’esempio di Novara non calza, è lontana ed è una realtà diversa. Rilevo oggi l’ammissione di un abboccamento per un accordo che porti alla costruzione della moschea e allora voglio essere chiaro senza equivoci. Se vinceremo alle prossime elezioni la moschea non si farà.
Claudia Severi, a sua volta insoddisfatta, ha ribadito che abbiamo appreso oggi che il sindaco avallerà la costruzione di una moschea. Crediamo che già la tensostruttura provvisoria in una zona che è in quota parcheggio richieda la massima attenzione, ma ora sappiamo che costituisce solo una sorta di tregua pre-elettorale verso una realizzazione definitiva.
Insoddisfatto infine anche Gian Francesco Menani della Lega, che ha riferito a sua volta di aver saputo di essere stato a sua volta insultato. Non ci interessa cosa ha fatto il sindaco di Novara, è un problema lontano da noi. Non spariamo semplicemente sulle cose, io accompagno sempre le mie proteste con proposte concrete. Ritengo che l’occupazione di suolo pubblico con una tensostruttura sia illegittima. Ritengo che la moschea non dovrebbe neanche essere un problema e per noi non lo è, perché non si farà, dovranno passare sul mio corpo. Quando sarò assessore alla sicurezza indosserò nelle azioni il giubbotto antiproiettile e sarò in prima fila nel risanamento della città.
Dopo le tre interrogazioni trattate in modo unitario, è stata affrontata quella, iscritta a un punto precedente, di Massimiliano Righi del Pd, che aveva oggetto il rinnovo da parte dell’amministrazione comunale degli accordi con le associazioni degli inquilini per gli affitti a canone convenzionato. Sono strumenti importanti per il mercato della casa, ha spiegato Righi, che hanno prodotto importanti risultati, primo fra i quali un effetto calmieratore sui canoni di locazione. Chiedo quindi se c’è l’intenzione di aggiornare e rinnovare questo accordo.
Ha risposto il sindaco Graziano Pattuzzi riconoscendo l’importanza di questa formula. Stiamo lavorando però sull’accordo perché ci sono ancora alcuni aspetti che non condividiamo e ci sono alcuni aggiornamenti da fare. A livello generale comunque è uno strumento che ha dato e può dare importanti benefici. E’ nostro impegno quello di arrivare a un rinnovo dell’accordo, entro marzo avvieremo gli incontri per arrivare a un’intesa definitiva. Abbiamo effettivamente registrato numeri significativi per la formula degli affitti a canone concordato.
Righi si è dichiarato soddisfatto dell’interessamento dell’amministrazione e dell’impegno promesso.
A seguire, esaurito il tempo per la trattazione delle interrogazioni, è toccato all’assessore allo sport Carla Ghirardini mettere in evidenza i punti salienti della seconda edizione della ricerca statistica “Sportivamente”, dedicata in questo secondo anno ai ragazzi delle scuole medie, mentre la prima riguardava più espressamente i bambini delle primarie.
In mezzo a un gran numero di dati preziosi, l’assessore ha ricordato solo alcuni punti essenziali: la pratica dello sport da parte femminile è numericamente inferiore e il dato disgregato mostra che in particolare fra i ragazzi stranieri la componente femminile che si dedica allo sport è quasi assente. Per quanto riguarda l’avviamento allo sport, a esplicita domanda che li coinvolgeva, i genitori hanno indicato l’importanza della pratica sportiva, ma soprattutto riferendosi alle fasce di età più basse. Un dato che ritorna anche in seguito, dove si apprende che l’età in cui si comincia a fare sport è addirittura pre-scuola elementare, ma altrettanto precoce, più o meno all’altezza dei 13 anni, è l’abbandono.
Cosa significa fare sport per i ragazzi? L’85% degli intervistati indica la ragione principale nel benessere fisico. La motivazione principale per cui lo si pratica però è “perché mi piace”, nel senso quindi che alla base c’è il divertimento e il piacere di svolgere un’attività di questo tipo (principali sono il calcio per i maschi e la pallavolo per le femmine, bene anche danza e ginnastica artistica, fitness). Da riflettere anche sul dato per cui l’abbandono deriva in buona parte della pigrizia, ma in percentuale significativa anche da esperienze negative, in termini di capacità, di coinvolgimento, di esigenze da parte degli allenatori o dei compagni.
Ugo Liberi di Forza Italia Pdl ha chiesto informazioni sui dati raccolti, rilevando l’assenza di alcuni sport certamente praticati, quali lo sci e chiedendosi quindi se le domande vertevano in particolare sulle attività sportive in forma organizzata.
Massimo Benedetti dei Popolari Liberali ha rilevato come a suo parere sia rilevante l’intensità con cui lo sport viene praticato. Sport ad alto livello forma il carattere, ha detto, e del resto certe pratiche si sono affermate e diffuse proprio in seguito all’emulazione di grandi campioni, come nei casi di Tomba o di Pantani. Credo quindi che oltre a favorire una pratica agonistica di buon livello e un’impiantistica che possa accoglierla, bisognerebbe dotarsi di strutture in grado di ospitare eventi sportivi davvero si rilevanza nazionale o internazionale, che sono quelli che coinvolgono e convincono a praticare sport i ragazzi.
Giovanardi del Gruppo Misto ha fatto rilevare il costo elevato della pratica sportiva e la necessità che il Comune presti più attenzione alle esigenze delle associazioni e dei praticanti rispetto ai costi.
Gian Francesco Menani a sua volta ha rilevato che, pur concordando sul sostegno che arriva al Sassuolo calcio e al volley, le due squadre che sono fiere all’occhiello della città, rileva molte lamentele da parte delle associazioni sportive di base per il carico finanziario che si trovano a sopportare, non sostenute economicamente in maniera sufficiente da parte dell’amministrazione. Chiedo quindi, ha detto Menani, un maggiore impegno in questo senso.
Fulvio Bonvicini del Pd, che ha partecipato anche al conmvegno di presentazione di questi dati, ha rilevato l’importanza della pratica sportiva e la necessità di sostenerla e promuoverla a tutti i livelli come miglior soluzione alla tendenza alla sedentarietà di molti ragazzi coinvolti principalmente dall’uso del computer.
Luca Caselli di An Pdl ha sottolineato come lo sport sia la prima palestra di vita, il primo luogo dove si apprendono valori e regole. Va quindi sostenuto con spazi adeguati, che in certi casi a Sassuolo mancano, come per esempio, ha sostenuto, nella ginnastica artistica. Sottolineo anche, ha detto, l’importanza di favorire chi fa sport in spazi informali. Per esempio nel parco Ducale, ampiamente utilizzato per jogging ma anche ginnastica, dove manca l’occasione per bere qualcosa e dove intendiamo installare un chiosco a servizio degli utenti, che si riveli utile anche come fonte di introiti ma soprattutto per la frequentazione del parco.
Alle tante osservazioni ha risposto e rivolto chiarimenti richiesti Carla Ghirardini. In effetti, ha spiegato in risposta a Liberi, abbiamo dato una definizione rigida di attività sportiva, come pratica condotta almeno due volte la settimana con regolarità e per questo risultano esclusi sport stagionali come lo sci.
Concordo con il valore dello sport agonistico di alto livello, ma sottolineo che in questo caso è anche alto l’abbandono, quindi a questa pratica bisogna affiancarne un’altra di tipo più amatoriale e informale. I grandi eventi sportivi possono effettivamente essere un motore per l’aumento dei praticanti, ma ci vogliono anche iniziative che favoriscano la costanza, per evitare alte percentuali di abbandoni precoci.
Concordo sulla necessità di sostenere più possibile le società sportive anche dal punto di vista economico.
Al punto successivo Ruggero Cavani ha illustrato la variante generale al Piano delle attività estrattive di Sassuolo, da inserire nel complessivo Piae (Piano attività estrattive) provinciale. Come accade per ogni pianificazione, ha spiegato l’assessore all’urbanistica, periodicamente si verifica lo stato dei fatti e l’eventuale necessità di varianti. In questo caso l’occasione è anche la variante al Piano provinciale, che si rende necessaria in seguito alla raccolta di diverse osservazioni da parte della Provincia. Il Comune di Sassuolo non ha necessità di modificare le quote di escavazione di ghiaia fissate, perché non sono state utilizzate nella totalità. Fra le varianti alcune riguardano anche aspetti ambientali, come il ripristino con garanzia fidejussoria da parte di chi ne è incaricato. La trattazione nell’apposita commissione, ha spiegato Cavani, è risultata importante perchè ci ha permesso diversi approfondimenti che hanno generato importanti suggerimenti da portare in Provincia.
Mario Cardone del Gruppo Misto ha ringraziato Cavani per come ha condotto la questione in commissione e in consiglio. E’ importante, ha detto, per la tutela del nostro territorio, in particolare della zona fluviale. I livelli di estrazione consentiti per la ghiaia mi sembrano coerenti e do anche atto della quantità e intensità dei controlli effettuati, che hanno consentito un’importante azione di prevenzione. Unico punti, credo che si dovrebbe arrivare a parlare di questi aspetti collegialmente. Il Secchia non si ferma a Sassuolo né a Formigine né altrove e andrebbe visto nel complesso.
Rilevo con piacere anche la disponibilità dell’amministrazione a recepire proposte su questo tema.
Claudia Severi di Forza Italia Pdl ha sottolineato l’importanza del Piano provinciale e le tante proteste sorte in molte zone della provincia di Moderna in relazione alle nuove quote estrattive fissate, che i contestatori giudicano sovrastimate rispetto alle necessità e anche rispetto al trend costruttivo futuro e al ricorso crescente a materiali alternativi. Non possiamo limitarci, ha detto, al campanile comunale. A Sassuolo abbiamo ancora ampie disponibilità con le quote fissate. Un’amministrazione in scadenza non dovrebbe impegnarsi su un piano che si inserisce in una programmazione provinciale che tanti dubbi sta suscitando. Chiedo la sospensione di questa decisione fin dopo il voto.
Massimiliano Righi ha invece obiettato che fino a quando il consiglio è in carica deve fare il suo dovere deliberando. Nel caso la ghiaia disponibile non serva, come pare dato che ne è stata estratta meno delle quote consentite, sarà comunque il mercato a decidere di non utilizzarla.
Ruggero Cavani ha dato alcune risposte, confermando che il Comune ha da tempo previsto un ricorso crescente a materiali alternativi alla ghiaia. Noi come Comune di Sassuolo, ha aggiunto, non abbiamo ulteriori bisogni, ma è obbligo di legge inserirsi nel piano provinciale ,che già diversi Comuni hanno approvato.
Patrizia Barbolini, presidente del consiglio comunale, ha ricordato che all’interno della delibera in votazione sono stati incorporati automaticamente due emendamenti prodotti, che quindi non sono stati posti ai voti separatamente in quanto già condivisi in commissione.
Luca Caselli, di An Pdl ha ricordato che quando si parla di ambiente a Sassuolo spesso si dimentica che la nostra migliore risorsa è il fiume, con un vincolo di parco fluviale attualmente esistente che dovrebbe corrispondere alla reale esigenza del parco, che in caso di elezione ci impegniamo a realizzare. L’intervento di Claudia Severi, ha aggiunto, era preciso e puntuale. Abbiamo bisogno di puntare su materiali alternativi e più in generale di puntare su un’edilizia diversa e di qualità, in particolare dal punto di vista eco-compatibile.
Per Gian Francesco Menani questo Piano delle attività estrattive è nato male, non rispondeva alle nostre esigenze, visto che non abbiamo utilizzato la quota assegnataci.
Per Raffaele Lettieri del Pd, finchè il consiglio ha competenza deve fare il suo dovere nel deliberare. I vincoli richiesti sulle questioni ambientali e sui materiali alternativi sono inclusi nella delibera stessa, ma l’ambiente per essere rispettato realmente, ha bisogno di essere normato, con voti come questo.
La delibera di approvazione della variante al Piae provinciale per effetto del Pae comunale è stata quindi approvata coi voti favorevoli di Sindaco, Pd, Gruppo Misto, Comunisti Italiani, Uniti per Sassuolo La Margherita. Contrari Forza Italia Pdl, An Pdl, Lega Nord, Popolari Liberali.
Ultimo punto trattato, il rinnovo della convenzione per la gestione associata del Centro pari opportunità, in fase transitoria. La proposta è stata illustrata dal vicesindaco e assessore competente Susanna Bonettini.
Claudia Severi di Forza Italia Pdl ha chiesto di conoscere in futuro dati sull’attività svolta da questa realtà, richiesta accordata con piacere dall’assessore Bonettini.
Il rinnovo della convenzione è stato approvato dall’intero consiglio, salvo le astensioni di Luca Caselli di An Pdl e Ugo Liberi di Forza Italia Pdl.