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Credito al consumo, la crisi miete le prime vittime

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Sono un cittadino che ha perso il posto di lavoro, non riesco più a pagare i bollettini per un debito con una società finanziaria avendo aquistato alcuni elettrodomestici a rate, cosa mi accadra?
Questo il tenore di decine e decine di telefonate giunte ai telefoni del Codacons.


Era nell’aria che spingere la classe economicamente più debole, verso gli acquisti con il pagamento a rate, avrebbe contribuito ad aumentare il numero dei drammi familiari.
E mentre molto si parla delle difficoltà con le banche, nessuno pensa al dramma di chi, trovandosi all’improvviso senza lavoro, non è in grado di fronteggiare le spese correnti.
Il cosiddetto credito al consumo, in tempi di crisi, miete le prime vittime. Come le decine di persone che si sono rivolte al Codacons: dopo aver saltato due rate, sono state iscritte a una “centrale rischi” come disposto dall’entrata in vigore del “Codice di deontologia e buona condotta per i sistemi informativi gestiti da soggetti privati in tema di crediti al consumo, affidabilità e puntualità nei pagamenti”.

Tale codice si applica ogni volta che vengono richiesti un prestito personale, un fido in conto corrente, una carta di credito, un finanziamento per acquistare a rate un bene, un servizio o un mutuo.
È fin troppo evidente la necessità di intervenire immediatamente per evitare che centinaia di famiglie oltre a dovere affrontare mille difficoltà economiche, conseguenza della perdita del proprio posto di lavoro, debbano fare i conti con atti giudiziari fino all’estrema conseguenza del sequestro dei beni, ben sapendo che questi drammi sono terreno fertile per la criminalità. Infatti altissimo è il rischio che, chi si trova in difficoltà e non sa dove sbattere la testa, cada nelle mani di quei delinquenti che praticano l’usura.
Dal canto suo il Codacons si mette, gratuitamente, a disposizione di coloro che si trovano in tali situazioni per fornire il supporto legale utile a evitare che un dramma possa diventare una tragedia.

v. Presidente Regionale Codacons
(Fabio Galli)