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Schifani in Accademia Militare a Modena

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”Le Forze armate rivendicano un diritto che la politica non deve mai dimenticare: quello di ricevere direttive chiare e coerenti per assolvere compiti che siano sempre proporzionati agli strumenti e alle risorse che il Paese è in grado di assicurare loro”.

E’ questo l’appello che lancia il presidente del Senato, Renato Schifani, in un passaggio del suo intervento oggi a Modena in occasione della cerimonia del giuramento del 190° corso ‘Audacia’ dell’Accademia militare di Modena.
Schifani era accompagnato dal sottosegretario di Stato alla difesa, onorevole Guido Crosetto.
Schifani ha sottolineato l’impegno delle nostre forze armate all’estero: “abbiamo il primato della conquista del ruolo di portatori di pace nel mondo; un ruolo che ci viene riconosciuto unanimemente dalla comunità internazionale. Attualmente – ha ricordato Schifani – sono 8500 i militari impegnati in missioni di pace e 29 le missioni che vengono svolte in 22 paesi del Mondo”. Il presidente del Senato ha ricordato anche il compito che la Costituzione affida alle forze armate, cioè il dovere di difendere la patria, il rifiuto della guerra di aggressione, l’impegno per la pace e la giustizia. “Sono questi i valori che le nostre forze armate affermano con il loro quotidiano operare in patria e all’estero”.

La cerimonia ha avuto inizio alle 11.15 con lo schieramento del reggimento allievi. Dopo la sfilata dei labari delle associazioni combattentistiche e d’Arma, sono stati resi gli onori ai gonfaloni e alla bandiera d’istituto dell’Accademia militare. Dopo gli onori alle autorità e il messaggio del gruppo medaglie d’oro, è intervenuto il comandante dell’Accademia militare, generale Roberto Bernardini. L’intervento è stato seguito dalla lettura della formula del giuramento e dalla sfilata del reggimento allievi. La cerimonia si è conclusa con gli onori finali.

A margine della cerimonia Schifani ha parlato della crisi: “c’è ed è una crisi internazionale che viene da lontano” – ha detto – “ma per superarla la coesione sociale, culturale, politica ed economica del paese è un fatto essenziale”.
Secondo il presidente, le responsabilità della crisi non sono recenti, “ci si può dividere sulle misure e sugli interventi – ha spiegato – il Governo qualcosa sta facendo, l’opposizione sostiene che non è sufficiente ma questo rientra nella dialettica della politica”. Tuttavia Schifani ha auspicato un punto di incontro tra maggioranza e opposizione sull’argomento: “io me lo auguro fortemente e spingo fortemente e quotidianamente perché si possano abbassare i toni e ragionare assieme intorno a un tavolo”.
“Ritengo che in un momento di grande difficoltà la coesione sociale, culturale, politica ed economica del paese sia un fatto essenziale per venir fuori da questo momento terribile”.
“Verifico che, anche in occasione della discussione sul testamento biologico la mia apertura ad una maggiore possibilità di confronto sta dando i suoi frutti” – ha detto tra l’altro Schifani -. Un nuovo appello quello che Schifani torna a lanciare al confronto tra le forze politiche all’interno del Parlamento.