Home Ambiente Dalla Provincia di Reggio 2 mln per i beni ambientali e culturali

Dalla Provincia di Reggio 2 mln per i beni ambientali e culturali


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Su proposta del vicepresidente Pierluigi Saccardi, la Giunta ha approvato la convenzione con la Regione che consentirà alla Provincia di Reggio di destinare di 1 milione e 976.000 euro a favore di tre importanti progetti. E’ lo stesso Saccardi che sintetizza così i tre progetti finanziati.

“Si tratta di fondi europei dell’Asse 4 che finanzieranno per circa il cinquanta per cento tre progetti di grande rilievo, due dei quali finalizzati a una migliore fruizione turistica dei beni culturali ubicati nella zona della Bassa e nelle Terre di Canossa, mentre il terzo progetto ha una valenza più ambientale e riguarda l’area del Parco nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano”, spiega il vicepresidente Saccardi.
Per il territorio della Bassa, il contributo al progetto “Le piccole capitali del Po: riqualificazione a fini culturali di Palazzi storici” è pari a 500.000 euro ed interessa diversi contenitori culturali: sono previsti lavori di completamento ai musei di San Martino in Rio, Correggio, Guastalla, Gualtieri e Novellara al fine di completare la fruibilità di questi importanti testimonianze del territorio mettendole a sistema. In questo modo il visitatore avrà la possibilità, nell’arco di pochi chilometri, di avere una panoramica completa di un periodo, quello rinascimentale, che rappresenta per la nostra Bassa un momento storico di eccezionale splendore e vivacità culturale.
Per le Terre di Canossa gli interventi finanziati con 900.000 euro riguardano i principali castelli matildici della zona: Bianello, Canossa, Carpineti e Sarzano. “Anche in questo caso si tratta di completare lavori di restauro e recupero funzionale per fini turistici che già erano stati realizzati, ma che attendevano una decisiva rifinitura – spiega Saccardi – Anche per le Terre di Canossa fondamentale è l’aspetto del coordinamento, reso in questo caso più forte dall’idea, anch’essa finanziata nel progetto, di dotare i castelli di potenti riflettori che in determinate occasioni potranno connettere visivamente i vari monumenti per ricreare idealmente quella rete di segnalazioni che al tempo di Matilde consentivano ai difensori di tenersi in collegamento fra loro con segnali di fumo e di luce”.
Per quanto riguarda infine montagna, l’eccezionale realtà del Parco nazionale aveva bisogno di visibilità, specialmente nei luoghi di accesso. Da qui, in accordo con il parco stesso, è nata l’idea di creare delle vere e proprie “porte del parco” (in tutto 8, per un contributo complessivo di 576.000 euro) dove il turista potesse trovare alcuni servizi di base, adeguate informazioni e la possibilità di una sosta confortevole. “Alcune di queste porte sono in realtà delle strutture altamente specializzate che, oltre a funzioni di visibilità e accoglienza, forniranno veri e propri servizi al visitatore, come a Ligonchio, dove la storica centrale dell’Enel ospiterà l’ Atelier dell’acqua e dell’energia realizzato in accordo con la prestigiosa realtà cittadini di Reggio Children o come a Febbio, dove si realizzerà un centro dedicato al turismo sportivo in ambiente naturale che saprà valorizzare la vocazione dell’area e gli impianti già presenti”, conclude il vicepresidente della Provincia.