Mi permetto di dire che non se ne può più di questi atteggiamenti tra il provocatorio e il minaccioso. Se il consigliere Menani ha voglia di perdere tempo con un mio suggerimento, vada a leggersi l’etimologia della parola scemo e probabilmente rimarrà stupito, perché calza a pennello con un modo di fare dove la verità si dice sempre a metà. Dove la verità è sempre piegata per un fine diverso.
Menani durante i consigli usa sistematicamente l’etica della provocazione e della minaccia: nell’ultimo consiglio è riuscito a tirare in ballo la mia casa, la mia famiglia e l’uso del mio tempo libero, cosa c’entrasse tutto questo con l’oggetto della discussione non è stato in grado di spiegarmelo.
Nello stesso consiglio è riuscito a promettere che se, più tardi possibile mi auguro, riuscirà ad essere nominato assessore girerà per Sassuolo col giubbotto antiproiettile! Non vorrei che toccasse ai sassolesi indossarlo per difendersi dalle sparate di un simile individuo.
Accetti un ultimo consiglio: lasci stare concetti troppo complicati quali l’etica civile o la cultura, da uomo di sport qual è raccolga la sfida di raccontare APERTAMENTE ai sassolesi cosa farà lui per la città, superando però i facili NO NO di chi non è chiamato a governare e ipotizzando soluzioni concrete per i problemi di Sassuolo, ancora bella nonostante l’accanimento di certi politici.
Mi scuso infine con chi mi conosce per avere, questa volta, reagito all’ennesima provocazione subita. Non mi scuso certamente con chi sceglie la provocazione invece del confronto e chiarisco che da ora in poi l’atteggiamento verso chi usa modi e atteggiamenti come questi sarà di completa indifferenza.
Sandro Morini