“Assoluta indipendenza” dell’associazione ‘Per Eluana’ dal mondo della politica. Lo dice a chiare lettere Beppino Englaro, replicando al senatore Pdl Antonio Paravia, che nel corso della conferenza a Palazzo Madama dove è stata ufficializzata la nascita dell’associazione, ha chiesto al papà di Eluana, con una nota polemica, di confermare se intendesse diventare testimonial di un nuovo movimento politico.
Sulle voci che girano al riguardo, “non c’entro nulla – tiene a precisare Beppino – e non ne so nulla nella maniera più assoluta”. La partecipazione del mondo della politica all’incontro di stamani, in effetti, appare bipartisan. A organizzare l’evento hanno contribuito, infatti, il senatore Pdl Ferruccio Saro, amico storico di Beppino, e il collega dell’opposizione Carlo Pegorer (Pd). Stamani, inoltre, prima di giungere all’incontro, Beppino Englaro e il collegio direttivo dell’associazione hanno incontrato la presidente dei senatori Pd Anna Finocchiaro e il senatore Ignazio Marino. “Il nostro obiettivo – spiega il papà di Eluana – è combattere la disinformazione e la confusione che aleggiano sui termini del fine vita”.
“Nonostante la disinformazione imperante, qualcosa sta cambiando nel clima culturale del Paese. Prima – assicura Englaro – mi sentivo come un cane che abbaia alla luna nel deserto, ma ora i cittadini stanno prendendo coscienza di queste tematiche”.
“Se fanno una legge incostituzionale, che non rispetta i diritti fondamentali dell’uomo, non è detto che il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano non intervenga, non firmandola”, avverte il papà di Eluana. Englaro non esclude nemmeno che, a fermare il Ddl Calabrò qualora dovesse divenire legge, “intervenga la Corte Costituzionale”.
“Meglio non fare nessuna legge che averne una simile”, accusa, ricordando che sono stati necessari “17 anni e 22 giorni, ben 66.227 giorni, per giungere all’epilogo del caso di mia figlia”.
“Non vogliamo sostituirci ai politici – spiega Giandomenico Borasio, neurologo ed esperto di cure palliative chiamato a presiedere l’associazione – il nostro obiettivo è fornire informazioni, e mettere a servizio di chi fa le leggi la nostra competenza e le nostre conoscenze”. Il caso di Eluana “non ha nulla a che vedere con l’eutanasia”, precisa Englaro. Nei casi come quelli di Eluana, quando si decide di ostacolare lo stop all’idratazione e all’alimentazione artificiali, “si vuole solo evitare che la natura faccia il suo corso”. Ma questa vicenda “è al servizio del Paese”, con delle sentenze della magistratura “destinate a fare storia”.
Fonte: Adnkronos