Come negli anni Trenta qualcuno pensò di salvare le pellicole dei film e inventò la Cineteca, è giunto il momento di preservare i software e gli hardware di quel medium particolarissimo che è il videogioco: a quasi 50 anni di età, questa forma d’arte, comunicazione e passatempo ha a Bologna il primo museo italiano, l’Archivio Videoludico della Cineteca, che le consentirà di essere tramandata e di non andare perduta nel tempo.
Qualche sporadica videogiochiteca all’estero esiste, hanno spiegato i promotori dell’iniziativa, il direttore della Cineteca e l’assessore Angelo Guglielmi, l’Aesvi, l’associazione dei produttori, il dipartimento della Comunicazione, la Facoltà di scienze, il dipartimento di musica e Spettacolo.
Ma quello bolognese è probabilmente il primo tentativo al mondo non solo di conservare prodotti che altrimenti sarebbero destinati a scomparire, ma di interfacciarli con altre forme di comunicazione cui è legato: il cinema soprattutto, ma anche la musica, la letteratura, il fumetto.
L’idea è venuta ad Andrea Dresseno, l’archivista del Progetto Chaplin. Pensò che anche i videogames andassero archiviati: dal 23 marzo saranno fruibili, da acquisizioni o da donazioni di produttori o di appassionati, 820 videogiochi e una quindicina di console, dalla mitica Atari 2600 degli anni Settanta, a Nintendo, Sony, Sega Mega Drive, Playstation. Nomi che affascinano il 40% degli italiani (tanti videogiocano, e l’età media è altina, 28 anni, ma chi non conosce Lara Croft e Super Mario), ma soprattutto che muovono somme spaventose: un miliardo di euro in Italia nel 2007, con un +40% sul 2006, e un trend a doppia cifra anche nel 2008.
Una storia cominciata negli anni Cinquanta in accademia, con un display grafico per simulare un match di tennis. Gli studenti del Mit nel ’62 inventano il primo videogioco, Spacewar, negli anni ’70 si arriva nei bar con Pong, poi segue Space Invaders.
Il resto è la storia di un successo travolgente, a ritmi insostenibili pure per il Cinema da cui deriva, il videogioco.
L’Archivio comincia una serie di percorsi intramediali la sera di venerdì, al cinema Lumiere, con Blade Runner e Bioshock: insomma, visione e gioco. Poi La Notte dei Morti viventi con Dead Rising, Alien con Dead Space, La Principessa Mononoke con Shadow of the Colussis e il Dottore Stranamore con Fallout 3.
L’Archivio ha sede nella Biblioteca della Cineteca, all’interno della Manifattura delle Arti, il polo che ruota attorno al Mambo.