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Adozioni internazionali: a Reggio firmato protocollo d’intesa


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Sono state una trentina le coppie che hanno intrapreso un percorso di adozione internazionale, sono nel 2007. La crescita negli anni delle famiglie che chiedono di adottare un bambino dall’estero è stata esponenziale negli anni, arrivando ad un totale di circa 180 adozioni dal 2000 ad oggi.

Il percorso è chiaramente complesso, sia da un punto di vista normativo, sia da un punto strettamente relazionale, per cui è fondamentale che queste famiglie vengano accompagnate dalle istituzioni attraverso i loro servizi sociali e dai servizi svolti dagli enti autorizzati per le adozioni internazionali, dal momento della richiesta, fino all’arrivo del bambino, ma anche nei periodi successivi. Un vero e proprio percorso di formazione a cui queste famiglie devono adempiere e volto a tutelare il bambino. Una serie di interventi volti ad accompagnare le coppie e i nuclei familiari che si apprestano all’adozione di un bambino dall’estero, sono stati definiti in un protocollo di intesa sottoscritto stamani dalla Provincia, dal Comune di Reggio Emilia, dall’Asl di Reggio, dai Comuni di Castelnovo Monti e Guastalla, dall’Unione dei comuni della pianura reggiana, dall’Unione Tresinaro-Secchia, dall’Unione Val d’Enza e dal diversi enti autorizzati per le adozioni internazionali (Anpas, Cifa onlus, La Maloca, Nadia onlus, Nova e International adoption associazione per la famiglia).

“Soddisfazione per questo risultato che è frutto del percorso durato un anno e che ha visto impegnati in un lavoro comune tutti i soggetti” è stata espressa dall’assessore provinciale alla Solidarietà Marcello Stecco che ha sottolineato come “la firma di questo protocollo rappresenti una pagina importante nella storia di civiltà che caratterizza il nostro territorio”. La “tutela del bambino deve essere al centro di ogni intervento” ha sottolineato poi l’assessore di Diritti di cittadinanza e Pari opportunità del Comune di Reggio Gina Pedroni. “Sul fronte di questa tutela, le istituzioni svolgono un ruolo decisivo anche di aiuto e sostegno alle famiglie adottive”.

Ed è proprio nei confronti di questi ultimi soggetti che il protocollo intende agire come supporto nel percorso di adozione: si tratta infatti di perseguire una formazione per le coppie che intraprendono questa strada che sia coordinata, quindi in un certo senso sempre più ‘certificata’. Importante da questo punto di vista è il ruolo diretto svolto dagli enti autorizzati per le adozioni internazionali, ma anche quello di programmazione che spetta ai servizi sociali dei Comuni. La Provincia di Reggio Emilia è stata la prima in regione a sottoscrivere questo tipo di protocollo e alla firma dell’intesa a Palazzo Allende era presente anche l’assessore regionale alle Politiche sociali Anna Maria Dapporto.

In sintesi il protocollo ha come obiettivo il miglior accompagnamento possibile delle coppie nel loro percorso di avvicinamento all’adozione e il loro sostegno, successivamente all’arrivo del minore, cercando di favorire la sua integrazione nel nuovo contesto sociale e familiare. Nel rispetto delle proprie competenze e in un’ottica di solidarietà internazionale i soggetti della rete collaborano per diffondere una cultura dell’infanzia volta a prevenire l’abbandono e a promuovere lo sviluppo dell’accoglienza. In particolare, con questo protocollo le parti si impegnano ad accompagnare le coppie nel loro percorso di avvicinamento all’adozione ed a sostenerle anche nelle fasi successive.