Hanno avuto inizio le fasi operative di trasferimento di una collezione di oltre trecentocinquanta minerali da Livergnano di Bologna al Museo Universitario Gemma 1786, in Largo Sant’Eufemia 19, a Modena.
La collezione di Piero Giarratana, un eclettico ingegnere siciliano, pittore, scrittore e soprattutto profondo appassionato di minerali e rocce, da lui ha raccolta nell’arco di una vita, è stata donata dagli eredi, rappresentati dalla sorella del collezionista, Maria Giarratana, al Museo Universitario. La donazione degli esemplari di minerali è avvenuta nel marzo 2007 e l’accettazione ufficiale da parte dell’Ateneo modenese, a firma dell’allora Rettore Giancarlo Pellacani, nel giugno dello stesso anno.
Le delicatissime operazioni di trasporto di tutti i minerali, dai campioni più preziosi e fragili a quelli più resistenti e di dimensioni veramente enormi, sono state coordinate dalla dottoressa Milena Bertacchini, coadiuvata dalla dottoranda Veronica Padovani, del PhD School in Earth System Sciences del Dipartimento di Scienze della Terra di Modena e da Riccardo Giusti e Leonardo Tamborrino, studenti del primo anno del Corso di laurea in Scienze Geologiche.
La sistemazione della collezione all’interno degli spazi del Museo Universitario Gemma 1786 sarà accompagnata dal riconoscimento e dalla catalogazione di ogni singolo minerale e, quando possibile, dalle note scritte dallo stesso Giarratana per registrare l’occasione o la persona che gli permise di acquisire quel dato campione tra i suoi minerali.
“I mesi intercorsi dalla donazione all’acquisizione” ci informa Milena Bertacchini, “sono stati impiegati per recuperare le risorse necessarie alla realizzazione delle strutture espositive in grado di ospitare la collezione, strutture che sono state finanziate dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena e poi progettate dall’architetto Marcello Lo Mauro, figlio di Maria Giarratana”.
Lo storico museo universitario del Dipartimento di Scienze della Terra, rinnovato nell’impostazione e denominato Gemma 1786, ha riaperto al pubblico nel 2005. Il nuovo piano di sviluppo del museo, curato da Milena Bertacchini, responsabile e curatrice dal 2004, è stato avviato con l’intento di fare evolvere la struttura da classico luogo polveroso di raccolta ed esposizione di materiali, a sede promotrice di iniziative didattico-educative e culturali, rivolte ad ampliare l’utenza del museo e ad incentivare il legame con il territorio nel quale esso opera.
La presentazione al pubblico della Collezione Giarratana a maggio sarà l’occasione anche per visitare questo piccolo e raccolto museo di notevole interesse, per varietà e rilevanza scientifica e storica dei pezzi conservati.