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Modena: Severi (Pdl), PTCP scritto sulla sabbia

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Il PTCP, sull’adozione del quale la Giunta Sabattini si è frantumata è ora giunto all’approvazione. Ultimo atto di un piano scritto sulla sabbia, perchè lascia spazio a mille deroghe, povero di risposte e figlio della solita incapacità delle amministrazioni di sinistra che si sono succedute negli anni, di programmare e di integrare lo sviluppo urbanistico del nostro territorio. Anche la Regione ha bacchettato la Provincia sfornando un centinaio di “riserve” al Piano.

D’altra parte leggendolo non si capisce quale sia il domani di Modena, né tantomeno quale sarà l’assetto del territorio nel prossimo futuro. Gli articoli si contraddicono l’un l’altro, tradendo alla base la mancanza di una scelta politica chiara. Si dice tutto e il contrario di tutto con l’esito che i Comuni più dotati di capacità contrattuale perché politicamente più amici potranno fare il bello e il cattivo tempo. Sul tema ambientale si continua a spacciare lucciole per lanterne. Una per tutte la tutela del fiume Secchia sul quale è addirittura paradossale che la Provincia di Modena si sia fatta criticare dalla Regione per non essere nemmeno conseguente ai progetti interprovinciali che ha contribuito a predisporre.
Uno dei limiti più evidenti riguarda poi la mobilità e il disegno territoriale che ne dovrebbe conseguire.
I collegamenti viari tra i grossi centri della provincia e tra provincie limitrofe sono ancora là da venire . Sul dimensionamento poi, la provincia privilegerà la verticalizzazione dell’offerta insediativa, rischiando sempre più di dare vita a città ghetto. Noi diciamo no ad una crescita verticale del Paese e sì ad una monitorata e attenta espansione orizzontale dell’abitato nel rispetto delle tutele ambientali. Siamo convinti che solo la cura e la vigilanza di privati residenti potrà salvaguardare, anche sotto l’aspetto paesaggistico, la fascia collinare della nostra provincia. Concludendo : l’amministrazione abdica, dichiarando conclamatamente la sua inutilità come ente sovraordinato. Questa ne è la prova provata: un piano scritto sulla sabbia che non dà certezza del diritto, ma lascia viceversa preoccupanti spazi di deroga ad amici e benefattori, creando così figli e figliastri.