Il progetto di legge sull’Agriturismo, in discussione da domani (24 marzo 2009) nell’Assemblea Legislativa della Regione Emilia-Romagna, ha accolto solo in parte le Osservazioni e le proposte delle Associazioni di categoria del Turismo e del Commercio, e nel complesso non soddisfa le aspettative di Confcommercio e Confesercenti. Così come articolato il provvedimento non valorizza appieno un agriturismo di qualità, rischiando anzi di alterare gli equilibri del comparto ricettivo e della ristorazione regionali.
«Nonostante alcuni cambiamenti al testo di legge a seguito dei lavori in Commissione – commenta Ugo Margini, Presidente di Confcommercio Regionale – continuiamo ad essere contrari all’impianto generale della norma, che favorisce le attività agrituristiche a scapito delle imprese ricettive e di somministrazione. Il rischio è che questa legge, così come impostata, possa portare a pericolose spaccature tra imprese regionali che di fatto operano nel medesimo ambito dell’accoglienza, ma con regole non omogenee.»
«La discussione che si è sviluppata attorno a questa legge – sostiene Sergio Ferrari, Presidente Confesercenti Regionale – ha evidenziato ancora una volta la necessità di evitare la concorrenza sleale fra le varie categorie imprenditoriali che svolgono in molti casi le stesse funzioni, e di questo sarà necessario tenere conto compiutamente nella predisposizione dei criteri applicativi della legge che saranno definiti dalla Giunta, in particolare per quanto riguarda i controlli».
«L’azione prodotta a livello regionale e territoriale congiuntamente dalle nostre Associazioni – dichiara Stefano Bollettinari, Direttore Confesercenti Emilia-Romagna – ha prodotto una serie di modifiche migliorative (come l’abbassamento del numero delle camere) rispetto al testo originario del pdl e, prima ancora, della bozza presentataci inizialmente dalla Regione. Rimangono tuttavia insoddisfacenti diverse parti del provvedimento, tra cui il sistema di controlli non ancora ben definito e tempestivo, l’ospitalità famigliare rurale, oltre ai volumi di pasti somministrabili e di ricettività consentiti, ancora eccessivi nonostante le modifiche apportate. Auspico che ci possano essere ulteriori modifiche in questo senso direttamente in sede di Assemblea legislativa».
«Interverremo – conclude il Direttore di Confcommercio regionale Davide Urban – affinché siano rispettate modalità e tempistiche dei controlli, utili a smascherare i “falsi” agriturismi. È indispensabile che questi ultimi, per continuare ad operare sul mercato in modo trasparente, scelgano di diventare a tutti gli effetti ristoranti e in quanto tali soggetti ai medesimi obblighi, così come avevamo già previsto in sede di definizione della legge regionale sui pubblici esercizi. Crediamo infine opportuno verificare quali risultati operativi darà l’applicazione della legge, valutando eventuali correttivi nei prossimi mesi».