Il 2009 segna il picco più basso per l’andamento dell’economia italiana che però nel 2010 darà i primi segnali di una ripresa che si consoliderà nel 2011. A dirlo sono i dati dell’annuale ricerca sullo stato dell’economia modenese svolta, per conto della Provincia, dal centro studi bolognese Prometeia, in collaborazione con la Camera di commercio di Modena.
In un contesto nazionale in cui, nel 2009, si evidenziano una contrazione del Pil del 2,3 per cento, della domanda interna del 2,2 per cento, della spesa per consumi delle famiglie dell’1,1 per cento e delle esportazioni di beni del 7,7 per cento, l’Emilia Romagna e Modena riescono a mantenere il calo della produzione industriale entro i limiti del 4,5 per cento contro le punte dell’8 e del 12 per cento di Veneto e Piemonte.
A Modena però l’impatto della crisi sembra essere stato maggiore che nel resto della regione per le particolari caratteristiche della sua economia dove pesano in modo particolare l’industria ceramica, che risente della grande difficoltà del settore edilizio, le piccole imprese per le quali è più difficile l’accesso al credito e le esportazioni, dirette in prevalenza verso i mercati maggiormente in crisi. Il valore aggiunto totale segna a Modena un calo del 2,3 per cento contro il 2 per cento regionale e l’occupazione diminuisce del 3,8 per cento contro il 2,2 per cento emiliano.
«I dati potrebbero far pensare che i fondamenti dell’economia modenese si stiano traducendo in fattori penalizzanti – commenta il presidente della Provincia Emilio Sabattini – ma se osserviamo le linee di tendenza vediamo come proprio quei fattori rappresentino le leve su cui continuare a investire. Sta a noi valorizzarli affiancando in modo efficace le imprese». In base alla ricerca di Prometeia l’impatto più positivo sul sistema economico locale può provenire dalla combinazione di più azioni come le politiche creditizie a sostegno dell’innovazione e quelle per l’accesso al credito da parte delle piccole e medie imprese, gli investimenti in opere pubbliche. «La Provincia – specifica il presidente – ha già promosso una serie di azioni che vanno dagli accordi con gli istituti di credito, anche per l’anticipo degli ammortizzatori sociali, al coordinamento tra distretti produttivi e Regione per realizzare i poli tecnologici e altre strutture di sostegno all’innovazione fino alla formazione ai lavoratori. Anche questo – conclude Sabattini – è guardare avanti».
L’evoluzione del quadro economico modenese
Saranno nel 2010 i primi segni di una ripresa che si confermerà con numeri di segno positivo nel 2011. A livello nazionale il Pil passerà dallo 0,3 per cento del 2010 all’1,1 del 2011, la domanda interna dallo 0,4 all’1,3 per cento, i consumi delle famiglie dallo 0,3 all’1,3, le esportazioni da un più 1,9 passeranno al 3,5 per cento.
A Modena il valore aggiunto totale passerà dal meno 2,3 per cento di oggi a un più 0,8 nel 2010 e più 1,7 nel 2011 e anche le esportazione cominceranno gradatamente a crescere fino a sfiorare un più 3 per cento nel 2011. E l’occupazione, partendo dal dato negativo dal calo del 3,8 per cento attuale, risalirà a un più 0,2 il prossimo anno e a più 1,1 nel 2011.