Home Modena Rilancio della Modena-Lucca: una opportunità di sviluppo per la nostra provincia

Rilancio della Modena-Lucca: una opportunità di sviluppo per la nostra provincia

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Abbiamo appreso in questi giorni che il CIPE sta sbloccando 234 milioni di euro per la costruzione della bretella Modena-Sassuolo. La notizia ci riempie di soddisfazione, soprattutto se non si rivelerà la solita bufala, che ci viene propinata da 40 anni a questa parte, ogni qual volta ci si appresti ad un appuntamento elettorale. Siamo consapevoli che i costi reali della sola bretella sono di un ordine superiore, qualcosa di più di 600 milioni di euro (progetto ANAS). E’ però positivo che si avvii una discussione concreta con un orizzonte ampio, perché se ragioniamo in grande possiamo farne una occasione di sviluppo della nostra Provincia.


Occorre uscire da quella incapacità progettuale degli amministratori di sinistra che si sono succeduti in questi anni, che ha paralizzato e reso asfittico il nostro territorio, penalizzato, inoltre, da una politica regionale che ha da sempre puntato su Bologna (capitale?) e sulla Romagna. Le nostre città sono restate piccole, provinciali, in quanto gestite da grovigli di relazioni che legano partiti, enti locali, aziende municipalizzate, cooperative e mondo economico locale, in cui i soli a muoversi sono sempre le stesse persone che escono dalla porta di un ente o di un partito, per entrare in quelle di un altro ente, municipalizzata o agenzia locale. Il non ricambio delle persone è dettato dall’evidente interesse di non far cambiare nulla nell’economia complessiva della gestione del potere locale.
Davanti all’inarrestabile processo di globalizzazione e malgrado la crisi economica, osserviamo che le città europee ed extraeuropee continuano a crescere, alcune più di altre, a proiettarsi in dimensione sempre meno locali e sempre più internazionali. Per raggiungere questi traguardi dobbiamo progettare città guidate dai flussi e dalle funzioni di eccellenza, non più dai luoghi e dalle appartenenze, città capaci di mettersi in rete intercettando le correnti (ferrovie, strade, vie telematiche, finanziatori, talenti, saperi, professionalità, turismo, arte, scuole di eccellenza, ecc.). Questo è il primo modo di ragionare se vogliamo fare di Modena e Sassuolo città all’altezza dei tempi, competitive a livello europeo e proiettate verso un futuro dagli orizzonti sempre più ampi e complessi. Il secondo è quello di farlo insieme, di impegnarsi su progetti comuni, pianificare lo sviluppo della nostra Provincia e dei suoi capoluoghi in una visione di sistema e non di sterili particolarismi. Questo è il senso del nostro agire attuale e futuro. Questo è il nostro orizzonte.
Lavoriamo per una rinascita che restituisca alle nostre Città il ruolo, il rango e l’autorevolezza che compete loro, per superare di slancio la crisi economica nella strenua difesa dell’occupazione, nel pronto ripristino delle condizioni di sicurezza di tutti i cittadini, realizzando progetti coraggiosi che saranno i nuovi segni identitari che ci caratterizzeranno nel futuro.
Possiamo incominciare intercettando i flussi stradali, superando la ristretta visione localistica della bretella Modena-Sassuolo in una progettazione e realizzazione viaria ambiziosa di respiro internazionale, che la inquadri come primo stralcio della Modena-Lucca, ostacolata da 40 anni da miopi amministratori più preoccupati di non ledere gli interessi della Romagna (porto di Ravenna -mai costruito!- riviera romagnola) che di fare i nostri. Con la Modena-Lucca la nostra Provincia diventa il centro di un quadrivio viario di livello europeo (come era previsto da piani europei), snodo internazionale delle merci più importante d’Italia, polo di un comprensorio interregionale emiliano-toscano con interessi economici integrati (porto di Livorno per le nostre imprese e per quelle dell’area italo-austro-tedesca) e turistici (mare/monti). Quale spinta alla ripresa riceverebbero le nostre aziende da sempre caratterizzate da un alto indice di esportazioni? Quale impulso la vocazione turistica delle nostre montagne? Quale vantaggio ambientale (meno consumi, meno costi) rappresenta una apertura verso la Toscana, verso il mar Tirreno evitando il traffico in direzione Bologna-Romagna-Firenze, a cui siamo ora obbligati, di regola congestionato e senza alternative? Ci facciamo scippare anche questa opportunità, impoverendo sempre più i nostri territori, come accadrebbe se l’ANAS si vedesse costretta a costruire una deviazione della Brennero verso Parma (Mantova-Parma) per raggiungere il mar Tirreno attraverso la Parma-Spezia, di cui si vocifera insistentemente?
Già pensare è un superamento dei limiti dei nostri attuali miopi amministratori, ma per pensare in grande occorre che ce ne sbarazziamo definitivamente, sostituendoli con persone in grado di poter intercettare finalmente le correnti (flussi e funzioni) sopra ricordate, con chi si propone di affrontare i problemi con un approccio nuovo, moderno, aperto e trasparente sia nei confronti dei propri concittadini che del mondo. Non meravigliamoci se neppure una piccola parte degli enormi finanziamenti destinati dal Governo alle Grandi Opere è arrivata alla nostra Provincia. Cosa si può pretendere se non si è capaci di pensare a grandi progetti?

I Candidati del PdL
alla Presidenza della Provincia di Modena, avv. Luca Ghelfi
a Sindaco del Comune di Modena, prof. Gian Carlo Pellacani

a Sindaco del Comune di Sassuolo, avv. Luca Caselli