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Canale Diversivo di Cavezzo: approvato il progetto esecutivo del Consorzio di Bu


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Il Diversivo di Cavezzo (quasi 17mila metri di sviluppo lineare), che tocca i comuni di Cavezzo, Mirandola, San Prospero e Medolla, è uno dei canali più considerevoli per lo scolo e l’irrigazione della bassa modenese. È lo stato di dissesto in cui versano il canale e alcune infrastrutture idrauliche interconnesse con il Diversivo di Cavezzo a imporre al Burana un intervento per il ripristino della sua piena funzionalità idraulica.

Il presidente Fausto Balboni sottolinea: “quella al Diversivo di Cavezzo è una delle importanti opere di cui si è avviato l’iter per la richiesta di finanziamento al Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali per quest’anno. Come annunciato, infatti, il 2009 sarà un anno decisamente impegnativo dal punto di vista della progettazione e dell’esecuzione lavori, che vedrà avviarsi grandi opere per il potenziamento del sistema irriguo nel nostro comprensorio”.

Il direttore del Burana Gianni Chiarelli chiarisce la natura degli interventi: “stiamo assistendo a franamenti diffusi che ricadono in tutti i comuni attraversati dal Diversivo di Cavezzo, con slittamento delle sponde verso l’interno del corso d’acqua, sia in prossimità di terreni agricoli che di strade pubbliche. Siamo reduci da un anno flagellato da una piovosità eccezionale, che è tra le prime cause di franamenti e che ha aggravato una situazione già pesante. Il nostro ufficio tecnico ha studiato soluzioni in grado di consolidare le sponde fluviali sia in superficie che a livello profondo mediante la posa di pietrame e la difesa con pali di legno. Procederemo inoltre alla tombinatura di un tratto della fossetta di Villafranca e alla ricostruzione dei muri della Fossetta di Camurana che insistono sul Diversivo di Cavezzo. In destra Panaro, invece, all’impianto Bagazzano di Nonantola sostituiremo la parte carrellata e l’intero gruppo pompe con 2 nuove pompe sommergibili che miglioreranno le prestazioni dell’impianto per il reperimento della risorsa idrica, in una zona, quella di Nonantola/Ravarino, caratterizzata da un’antica tradizione agricola”.