Home Politica Nuovo PSC Reggio Emilia, Filippi (PDL): Regione fermi adozione

Nuovo PSC Reggio Emilia, Filippi (PDL): Regione fermi adozione

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La legge regionale n. 20/2000 avrebbe modificato “radicalmente” gli strumenti di pianificazione urbanistica, introducendo il Piano strutturale comunale (Psc) e il Piano operativo comunale (Poc), strumenti che sostituiscono i Piani regolatori generali (Prg) e i Piani poliennali di attuazione (Ppa). Lo afferma in un’interrogazione il consigliere regionale Fabio Filippi (fi-pdl), evidenziando che il Psc è lo strumento urbanistico che pianifica il territorio nell’arco di vent’anni, mentre il Poc ha la durata di cinque anni e sarebbe definito dagli urbanisti “piano del sindaco”.


Al fine di assicurare la “certezza delle scelte (che ricadono sui diritti di proprietà) e la loro imparzialità” – prosegue Filippi – la legge 20 prescrive, all’art. 28 comma e, “ben 27 requisiti del Psc” ed in particolare all’art. 43 stabilisce che la sostituzione del Prg in vigore debba avvenire con l’elaborazione contestuale del Psc e del Poc. L’inosservanza di tali norme potrebbe rendere “illegittima l’adozione del Psc” ed “avvierebbe una fase spasmodica di ‘urbanistica contrattata’”.
In tale “malaugurato scenario” – scrive il consigliere – prevarrebbero “i poteri più forti a discapito dei più deboli”, “con danni incalcolabili per gli interessi generali”.

A questo proposito, Filippi aggiunge che l’Amministrazione comunale di Reggio Emilia avrebbe presentato in questi giorni gli elaborati del nuovo Psc, destinato a sostituire il PRG vigente, i cui contenuti avrebbero suscitato “perplessità, proteste, richieste di modifica e di sospensione dell’iter” da parte di diverse associazioni imprenditoriali locali. La stessa Amministrazione, al contrario, intenderebbe ottenere l’adozione del Psc, nonostante il documento venga giudicato “nebuloso in molte previsioni essenziali, con continui rimandi alla futura redazione del Poc”, che non sarebbe stato redatto contemporaneamente al Psc, come prescritto dall’art. 43 della legge 20, “profilando una situazione di illegittimità” e “lasciando, di fatto, mano libera al potere politico-amministrativo nei confronti di proprietari e imprenditori”.

Visto poi che tutto questo avviene “a ridosso delle prossime elezioni amministrative – sottolinea ancora Filippi – non si possono non rilevare i rischi di pressione politica a fini, appunto, elettorali”.
“Nello scenario delineato dall’Amministrazione locale con il nuovo Psc, – a parere dell’esponente di fi-pdl – in violazione della legge regionale 20, i poteri discrezionali del sindaco e della Giunta risulterebbero enormi: Reggio Emilia diverrebbe il paradiso dell’urbanistica contrattata”, “con danni incalcolabili per l’interesse collettivo” e “di conseguenza, nelle zone rurali come nella città storica e consolidata, sui piccoli proprietari graverebbe la spada di Damocle dell’esproprio a favore di progetti di trasformazione spinti e contrattati dalle parti più forti”.

Filippi chiede quindi alla Giunta regionale se sia a conoscenza di questi fatti, se non ritenga corretto bloccare l’adozione del Psc, in attesa del Poc, per coinvolgere la società in un percorso partecipato, se non consideri che l’adozione del Psc, senza la contestuale elaborazione del Poc, sia viziata da patente illegittimità e sia quindi illegittimo il travaso di competenze dal Psc al Poc, nell’inosservanza della legge regionale 20/2000, quali azioni intenda porre in essere per difendere lo spirito e la lettera della legge regionale 20/2000, come intenda intervenire nei confronti dell’amministrazione comunale di Reggio Emilia, quali azioni intraprenderà per imporre il rispetto del Prg e del Ppa vigenti a Reggio Emilia, in mancanza del Poc, e se, nell’ipotesi dell’adozione del Psc, da parte del Consiglio comunale, intenda impugnare l’atto nelle sedi competenti.