Si, ha proprio ragione Falcone, l’adesione del Comune alla manifestazione della sola CGIL ricorda molto la vecchia “cinghia di trasmissione” del potere “rosso” a Modena, anzi, diciamola tutta, testimonia che esiste ancora e sotto elezioni emerge in modo esplicito.
Questa è una Città in cui in tutti i settori ci sono quelli che appaiano evidentemente più uguali degli altri, nel sindacato come nella cooperazione, nelle associazioni e nelle imprese, tra i professionisti e i filosofi: manca un vero pluralismo, e tutto ciò impoverisce Modena e deresponsabilizza gran parte dei cittadini.
Occorre rimuovere da subito i lacci e i lacciuoli che legano preferenzialmente l’Amministrazione a singoli e specifici pezzi della società civile, dividendola in due, fra quelli di serie A e quelli di serie B, che vengono sempre dopo se c’è posto, altrimenti restano esclusi.
Vogliamo amministrare Modena dando a tutti le stesse opportunità, potendo così permettere a tutti di collaborare e rendersi corresponsabili in questo momento di grave difficoltà a cui la crisi ci costringe.
In questo senso oggi vogliamo solidarizzare con tutti i dirigenti e militanti sindacali della Cisl e della UIL, ma anche di tutti quei sindacati autonomi che insieme ai confederali garantiscono il pluralismo della rappresentanza dei lavoratori, arricchendo la nostra città e il nostro paese.
In questa fase di estrema difficoltà economica stigmatizziamo poi con fermezza l’atteggiamento di chi, in una strumentale prospettiva elettorale, si rende complice di amplificare la spaccatura fra i sindacati, i lavoratori e i cittadini.
Davide Torrini