Lo sostiene in una nota ‘Contribuenti.it’, l’Associazione Contribuenti Italiani che con il suo Sportello rileva il debito tributario dello Stato nei confronti dei contribuenti italiani. “Il debito è cresciuto di 15,1 miliardi rispetto a settembre 2003 quando viaggiava sui 15,3 miliardi di euro – spiega la nota – in pratica in cinque anni e mezzo il debito si è raddoppiato”.
Nel Lazio con +101,2, Liguria +98,2, Emilia Romagna +97,5, Toscana +95,3, Piemonte con +95,2, Marche con +94,4, Puglia con +94,2, Abruzzo con +92,6, Sicilia con +91,1 e Trentino Alto Adige con +90,9.
“Pure i tempi di attesa sono biblici. Bisogna attendere fino a oltre 27 anni per un rimborso Irpef ‘consistente’ e mediamente 13,8 anni per uno ‘piccolo'”, dice la nota.
L’Italia ha il ‘primato mondiale’ dunque per la lentezza nei rimborsi seguita da Turchia (quattro anni), Grecia (3,1 anni), Spagna (2,2 anni), Francia (1,7 anni), Inghilterra (1,3), Germania (1 anno), Austria (0,4 anni), Usa (0,2 anni) e Giappone (0,1).
“I soldi veri dei contribuenti italiani devono andare anzitutto a chi ha versato maggiori imposte del dovuto”, spiega Vittorio Carlomagno, presidente dell’associazione e sottolinea “il rispetto dei diritti dei contribuenti da parte degli enti impositori per non incentivare l’evasione fiscale. Urge un’armonizzazione del fisco a livello europeo in modo che – conclude – i rimborsi fiscali possano essere erogati con gli stessi tempi e modalità”.