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Cooperazione sociale: firmato protocollo Regione-organizzazioni cooperative


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E’ stato siglato nei giorni scorsi un importante protocollo d’intesa tra la Regione Emilia-Romagna, le istituzioni rappresentative delle Autonomie Locali dell’Emilia Romagna della regione, Legacoop e Confcooperative in rappresentanza della cooperazione sociale.

Per la Regione hanno sottoscritto l’accordo gli assessori alle Politiche per la Salute Giovanni Bissoni e alle Politiche Sociali Anna Maria Dapporto. L’accordo promuove la cooperazione sociale come partner dell’ente pubblico nella programmazione, costruzione e verifica del welfare territoriale e locale, a partire dal piano socio-sanitario 2008-2010 e dalla definizione del processo di accreditamento regionale delle strutture e dei servizi. E’ prevista la istituzione di una commissione consultiva regionale sulla cooperazione sociale. Il protocollo ha suscitato un grande interesse anche nella cooperazione sociale reggiana, particolarmente sviluppata nel nostro territorio.

”Con questo protocollo – afferma il coordinatore delle cooperative reggiane aderenti a Legacoopsociali, Mauro Degola – la Regione Emilia-Romagna riconosce esplicitamente il carattere imprenditoriale della cooperazione sociale e contestualmente la sua originale natura privato-sociale: ciò la rende per l’Ente pubblico il soggetto privilegiato nella collaborazione e nello scambio sussidiario. I protocolli d’intesa vanno poi riempiti di contenuti, e Legacoop si attende una progressiva riforma dei servizi alla persona nella nostra regione che sperimenti nuove, meno costose e più estese forme di assistenza. Occorre correggere soluzioni equivoche, come le Asp, nate per coordinare le politiche socio-sanitarie dei distretti che in qualche caso si mettono a gestire quasi fossero imprenditori privati. Come cooperative sociali – conclude il rappresentante di Legacoop Reggio Emilia – pensiamo ad un welfare di comunità in cui la funzione pubblica a livello distrettuale svolga pienamente il ruolo di organizzazione, programmazione e controllo, e lasci alle imprese privato-sociali la gestione efficiente delle strutture. Proponiamo quindi un patto tra Enti locali e cooperazione sociale per progettare e gestire insieme il passaggio dal vecchio al nuovo welfare regionale”.