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Reggio E.: altri due pozzi in Tanzania grazie alla raccolta tappi


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Ad oggi sono ben 4 pozzi costruiti in Tanzania, grazie all’iniziativa “Dai rifiuti… acqua” in cui la Provincia di Reggio Emilia è impegnata da due anni, promuovendo la raccolta di tappi dal cui recupero si ottengono i fondi per la costruzione di queste opere importanti nei Paesi emergenti.

Diverse le tonnellate di tappi raccolti soprattutto grazie al lavoro di sensibilizzazione fatto nelle scuole e nei centri sociali e da cui sono sorti questi impianti. Gli ultimi due, costruiti l’anno scorso, avranno le targhe della Provincia di Reggio Emilia, realizzate grazie all’impegno e alla creatività degli studenti dell’istituto d’arte Gaetano Chierici. I dettagli dell’iniziativa e un resoconto del lavoro svolto finora sono stati illustrati questa mattina nel corso di una conferenza stampa che si è svolta proprio all’istituto Chierici e a cui erano presenti l’assessore allAmbiente della Provicnia Alfredo Gennari, Nino Simonazzi di Enìa, la preside del Chierici Maria Grazia Diana e Alberto Benvenuti del Centro mondialità e sviluppo reciproco di Livorno.La mattinata è stata anche l’occasione anche per presentare il badge elettronico realizzato per la scuola Chierici in collaborazione con Enìa.

Il progetto “Dai rifiuti… acqua”
Da oltre due anni, la Provincia di Reggio Emilia è impegnata nella raccolta di fondi per la realizzazione di pozzi in Tanzania, attraverso il progetto “Dai rifiuti…acqua”, promosso dal Centro mondialità sviluppo reciproco di Livorno. Oltre all’adesione della Provincia, il progetto vede la collaborazione di Enìa, Sabar, Caritas diocesana di Reggio e Ditta Galletti di Livorno. Obiettivo, realizzare pozzi che consentano la distribuzione dell’acqua in Tanzania, e non solo, in villaggi dove finora questo era un miraggio. Il tutto utilizzando fondi che derivano dal recupero dei tappi di plastica, un semplice gesto che aiuta l’ambiente e la solidarietà e che in provincia di Reggio sono stati davvero in tanti a fare: a ritmo di 1 pozzo ogni 20 tonnellate circa di tappi, ad oggi si sono potuti costruire ben quattro strutture in Tanzania. Due dei quali, quelli costruiti nell’ultimo anno, saranno intitolati alla Provincia di Reggio Emilia con l’apposizione di un manufatto, realizzato dai ragazzi dell’istituto d’arte “Chierici”.
L’assessore all’Ambiente della Provincia Alfredo Gennari, ha rivolto “un ringraziamento a tutti coloro che si sono resi artefici, attraverso il loro impegno quotidiano, di un risultato ambizioso come l’aver recuperato 80 tonnellate di tappi, che significa oltre 31,5 milioni di tappi raccolti. E che, soprattutto, hanno reso possibile la costruzione di questi pozzi, quattro in tutto, in zone dove purtroppo le risorse idriche sono scarse o inquinate. I 6.133,60 euro raccolti nella nostra provincia nel corso del 2008 sono stati sufficienti a scavare altri due pozzi, nei villaggi di Abdu Jumbe e Mwinyi, che ora forniscono acqua potabile ad oltre 1.200 persone, di cui 200 sono bambini al di sotto dei cinque anni di età. L’apposizione delle formelle realizzata dai ragazzi dell’istituto Chierici, servirà a ricordare in maniera simbolica la reggianità e l’altruismo che i cittadini di questa provincia hanno dimostrato”.

Quanto valgono i tappi
I tappi hanno acquistato con questa iniziativa un duplice valore, economico e solidale. Economico perché ogni tappo ha un valore di circa 0,0425 euro, ovvero 170 euro per ogni tonnellata. Solidale perché ogni container riempito significa nuovi pozzi, nuova acqua, nuove possibilità di sopravvivenza, per la popolazione della Tanzania. Al ritmo di 1 pozzo ogni 20 tonnellate circa, la Provincia di Reggio Emilia, dal 2006 ad oggi, ha così contribuito alla realizzazione di quattro pozzi nella regione di Dodoma in Tanzania.

Un po’ di storia
La raccolta dei tappi di plastica è nata da un’iniziativa della Caritas diocesana di Livorno, in collaborazione con la ditta locale Galletti E. CO. Service, impegnata nella raccolta e trasporto di rifiuti speciali, e nel riciclaggio e stoccaggio di materiali plastici. Dal 2003 l’iniziativa ha come obiettivo il sostegno ai progetti di approvvigionamento idrico nella regione di Dodoma in Tanzania, dove gli abitanti delle comunità attingono acqua da pozzi tradizionali privi di strutture adeguate e che forniscono acqua inquinata da batteri fecali, oppure devono percorrere distanze particolarmente elevate per raggiungere le fonti idriche più vicine.
Obiettivo per l’anno 2008 era la realizzazione di 8 pozzi nei distretti di Chamwino, Mpwapwa, Konda e Bahi. Un obiettivo che, grazie all’impegno dei numerosi enti aderenti, è stato pienamente raggiunto e permetterà ai villaggi di Abdu Jumbe, Mwinyi, Mahata, Juhudi, Mapinduzi, Mkapa, Mkombozi e Kazengulu di attingere all’acqua potabile. Potranno beneficiare di questi pozzi ben 35.000 persone che, finora, hanno dovuto affrontare difficoltà di ordine sanitario e produttivo conseguenti alla scarsità di risorse idriche. Un obiettivo di solidarietà che continuerà anche per tutto il 2009.