E’ un centrodestra modenese compatto quello che sostiene Luca Ghelfi, avvocato di 39 anni, candidato alla poltrona di Presidente della Provincia di Modena nella tornata elettorale del 6 e 7 giugno prossimi. Ghelfi ha un passato da consigliere comunale a Carpi.
“La vera novità – sostiene il candidato Ghelfi – è l’unità, mentre l’altra coalizione è in continua lite. La mia non sarà però una campagna contro qualcuno o qualcosa, noi abbiamo un progetto che punta a coniugare sviluppo e sostenibilità con una forte attenzione alle fasce più deboli della popolazione colpite dalla crisi”.
Una crisi economica internazionale che si sta abbattendo anche su Modena e che pone serie questioni alle istituzioni: “ci dobbiamo confrontare con una realtà sconosciuta, la nostra provincia è sempre stata ricchissima, c’è sempre stato lavoro per tutti ma ora non è più così e quindi serve una rivoluzione nelle spese”. Proprio la riduzione dei costi sostenuti dalla Provincia è in cima alla lista delle cose da fare nei primi 100 giorni da presidente:
“taglierò gli assessori da 9 a 6 e cercherò di recuperare tutti gli sprechi che caratterizzano ora la Provincia; inoltre imposterò subito il lavoro di una commissione che si occupi di aiutare le fasce più deboli ed anche una che studi un piano della viabilità che ripensi le infrastrutture viarie”.
Quella viabilità e quelle infrastrutture che spesso sono un forte impedimento alle imprese che si vedono caricare costi produttivi altissimi: “non è possibile che un distretto come quello di Sassuolo si debba confrontare con un costo di trasporto che incide per il 50% sul costo del prodotto finale. Lo stesso si può dire della bassa modenese dove ci sono imprese che per portare le merci fino all’autostrada devono percorrere viaggi di un’ora”.
Precisa la posizione di Ghelfi sulla Cispadana: “mi deve spiegare Sabatini come si comporterà verso questa opera, visto che i verdi che lo sostengono hanno detto chiaramente che non deve essere fatta. Se la politica non la si fa su argomenti così importanti per il territorio su cosa la si fa? Probabilmente sulle poltrone”.
Altro argomento caldo quello della sanità con una forte critica alle scelte delle precedenti amministrazioni: “si deve ridistribuire l’offerta sul territorio, oggi c’è la parte sud della provincia che può contare sugli ospedali di Sassuolo, Baggiovara e sui due della città mentre la bassa ha un’offerta di serie b. Probabilmente perché la sanità è stata sempre usata come uno strumento per ottenere consensi politici laddove c’erano più resistenze”.
Qualche dubbio resta invece sul deposito di gas di Rivara: “ci devono essere sicurezza e salute per i cittadini, al momento non so se ci siano entrambe le condizioni. Credo che sia l’approccio corretto per non dire un no a priori”.