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Reggio Emilia: “Rosemary-10 anni di strada” per compattere la prostituzione


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“Quello di oggi è molto più di un convegno, è il frutto di una passione che da dieci anni porta a incontrare centinaia di ragazze, con quell’attenzione alle persone che caratterizza Reggio da sempre” ha detto il sindaco Graziano Delrio in apertura del convegno “Rosemary – 10 anni di strada” promosso dall’assessorato comunale ai Diritti di cittadinanza e Pari opportunità nell’aula magna dell’Università di viale Allegri.

Nel corso della mattinata, con il coordinamento dell’assessore ai Diritti di cittadinanza e Pari opportunità Gina Pedroni, è stato svolto il bilancio del progetto Rosemary, che impegna il Comune di Reggio Emilia da un decennio – da due anni in rete con le principali città della Regione Emilia Romagna – in un lavoro quotidiano dedicato al problema della tratta di persone per lo sfruttamento sessuale, fenomeno molto grave, complesso e, purtroppo, più che mai attuale. Il Progetto ha ricevuto il contributo della Fondazione Manodori.

“Il vero obiettivo della politica è quello di offrire nuove possibilità alle persone – ha spiegato il sindaco Graziano Delrio – talvolta le condizioni esterne costringono a svolgere una vita non desiderata, a fare grandi errori come può capitare ad ognuno di noi, ma l’importante è saper dare spazi di libertà per poter ricominciare. Siamo tutti parte della stessa comunità, le ragazze che arrivano in Italia nutrono le nostre stesse aspirazioni relativamente a lavoro, famiglia, figli e salute, non dobbiamo dimenticarlo. Il progetto Rosemary, occupandosi di chi è rimasto indietro, si è svolto in un ottica di grande umanità e ci dà la certezza che Reggio non ha paura del diverso, che è pronta a offrire a tutti una seconda opportunità”.

La giornata di studio, con i contributi di amministratori e operatori italiani ed europei e testimonianze dal vivo e in video, è stata l’occasione per un confronto con operatori sociali e sanitari, con forze dell’ordine e cittadini su un fenomeno locale e al contempo globale, che risponde alle attuali dinamiche delle migrazioni internazionali e interessa anche città come Reggio Emilia. Nella tratta di esseri umani, lo sfruttamento di giovani donne nel mercato del sesso a pagamento rappresenta un’importante fonte di reddito per le organizzazioni criminali che operano a livello transnazionale. Secondo l’Interpool, infatti, i ricavi di questo mercato arrivano a 7 miliardi di dollari l’anno. Donne, a volte minorenni e con figli, provenienti da Nigeria, Romania, Moldavia, Ucraina, Russia, Albania, spinte alla migrazione da illusorie promesse di realizzazione personale ed economica, la cui avventura carica di speranze si trasforma in esperienze drammatiche che spesso le segnano per tutta la vita.

L’esperienza decennale si è tradotta nel volume “Rosemary – 10 anni di strada”, nel quale vengono sviluppati numerosi temi: il lavoro delle operatrici di strada che incontrano le persone che si prostituiscono, parlano con loro, informano dei luoghi e delle modalità per la prevenzione sanitaria; i percorsi di accoglienza e protezione sociale delle persone che escono dalla strada e si avviano verso l’autonomia economica e l’inserimento sociale; la collaborazione con la Questura per l’applicazione delle garanzie previste dalla Legge (Testo Unico sull’immigrazione e legge 228/2003) e con i servizi sanitari e ospedalieri; i dati sulle uscite dalla strada, gli accompagnamenti sanitari, le persone accolte e le persone avviate al lavoro.