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L’Aquila vuole tornare a vivere, riaprono i primi negozi

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Ritornare a vivere. Questo l’obiettivo che L’Aquila cerca disperatamente di conseguire dopo la prima fase di emergenza per il terremoto. “Domani dovrebbe riaprire qualche supermercato”, annuncia il sindaco del capoluogo abruzzese Massimo Cialente convinto che “bisogna assolutamente cominciare a tornare a qualche forma di ‘normalità’. Tutto ciò che può tornare a funzionare deve essere rimesso in attività”.

Qualche segno di ritorno alla vita si comincia a cogliere per le vie del centro cittadino, alcuni panifici, edicole di giornali tornano timidamente a riproporsi al pubblico dopo la grande paura di questi giorni, i crolli, la morte e la devastazione che avevano trasformato il centro de L’Aquila in una città fantasma. Con il ritorno in funzione di farmacie comunali e sportelli bancomat si aggiungerà qualche altro tassello a un sistema economico e commerciale che sta provando a rimettersi in funzione.

“Ora pensiamo all’emergenza, pensiamo ai soccorsi, ma più avanti bisognerà verificare se ci sono stati errori di progettazione, bisogna esaminare il cemento, il ferro e i materiali usati per la costruzione delle case. Dobbiamo farlo – spiega Cialente – per ristabilire la verità, nel rispetto delle vittime”.

Intanto, sul prato del campo sfollati di Onna è stata allestita una bancarella di fortuna, con indumenti recuperati dalle case crollate. Diverse le persone che vi si affollano a tentare di riconoscere la propria roba e a trovarsi le scarpe. Così nella città degli spettri, quando non si riconoscono i propri indumenti, si prendono a prestito quelli recuperati tra le pietre, mentre un signore chiede ai Vigili del Fuoco di farsi recuperare un giaccone nella casa terremotata perché ieri notte ha avuto freddo. Un’altra faccia, quella della solidarietà, del sisma che ha messo in ginocchio L’Aquila e l’Abruzzo.

Fonte: Adnkronos