”Le vittime sono aumentate”. Il nuovo bilancio del sisma che ha devastato l’Abruzzo parla di 260 morti, sedici sono bambini e nove, tra le vittime, sono ancora da identificare. A fornire la nuova tragica cifra è stato il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, durante la conferenza stampa a L’Aquila dove oggi si è recato nuovamente per fare il punto della situazione sul terremoto che ha colpito la regione.
”Le vittime potevano essere tre volte tanto, potevano esserci mille vittime”, ha affermato il presidente del Consiglio, ammettendo che le previsioni sul numero dei morti dopo le prime ricognizioni aeree erano ben più gravi, e si è detto anche ”commosso” per la ”gara di solidarietà” mostrata dal Paese: ”L’Italia ha risposto bene”. In Abruzzo ”stiamo assistendo quasi 28mila sfollati – ha spiegato Berlusconi – Il problema più grande sono i 28mila senza casa, homeless. Dovremo farci carico dei costi delle attrezzature alberghiere per portare le famiglie con anziani e bambini”. Il premier ha poi fatto sapere di aver sentito al telefono il ministro Gelmini, ”che verrà qui domani, e mi ha detto che sono stati trovati nel bilancio del suo ministero 16 milioni per dare immediatamente il via per la ricostruzione della Casa dello Studente e di edifici di pertinenza”. Quanto all’ospedale de L’Aquila, danneggiato dal terremoto, ”vedremo, se ci saranno responsabilità, emergeranno”.
Riguardo alla ricostruzione in Abruzzo, ”stiamo ragionando sulla possibilità di intervenire con una tecnica antisismica giapponese” dice il presidente del Consiglio. E rivela “l’idea” per la quale sta “litigando con Bertolaso”: dividere la ricostruzione delle zone colpite dal terremoto “in cento progetti da affidare a ciascuna delle province italiane”. Una volta su mille, ha sottolineato scherzando nel corso della conferenza stampa, ”dimostro che ho ragione io: spero che sia questa l’occasione”. Con questo progetto, secondo il premier, ogni provincia italiana avrebbe la possibilità di “affidare la responsabilità di realizzare le costruzioni” a progettisti e imprese edili, realizzando così “una gara” tra tutti gli enti locali. In ogni caso, comunque, “la direzione generale sarebbe mantenuta a livello centrale”.
A stretto giro la risposta delle province italiane che per voce del presidente Fabio Melilli si sono dette ”pronte ad intervenire nella ricostruzione della provincia dell’Aquila, secondo il progetto prospettato oggi dal presidente del Consiglio”.
A L’Aquila Berlusconi ha poi chiarito che occorrerà “un mese e mezzo, due mesi, per avere un bilancio conclusivo dei danni”.
E a tutti i Paesi esteri che hanno offerto la loro disponibilità a contribuire alla ricostruzione, ha proposto di prendersi cura di chiese e monumenti che saranno indicati dall’Italia. Il premier ha risposto anche alle critiche sulle new town, assicurando che quelle che saranno costruite in Abruzzo non sono ”alternative alla ricostruzione. Saranno case in più e non certo dei ghetti. Saranno città costruite in zone verdi. Quindi, nulla a che vedere con banlieu o ghetti di altri Paesi”.
Il presidente del Consiglio ha inoltre annunciato che sarà “sanzionata molto severamente” la nuova fattispecie di reato di ‘sciacallaggio’ che sarà individuata e inserita nell’ordinamento. Il riferimento è ai tentativi di saccheggio verificatisi nei giorni scorsi subito dopo le prime scosse di terremoto. “Chi si abbassa a compiere azioni di questo genere in un momento come questo – ha rimarcato – dimostra un disvalore morale assoluto”.
Fonte: Adnkronos