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Patto per Casalgrande: Enìa-Iride, i nodi arrivano al pettine


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La fretta è sempre stata cattiva consigliera e le bugie hanno le gambe corte. Quando le forze politiche di maggioranza che in consiglio comunale a Casalgrande appoggiano il sindaco Andrea Rossi approvarono la fusione di Enia con Iride, furono i gruppi di opposizione, ora confluiti nel Patto per Casalgrande che si presenterà unito alle prossime elezioni amministrative, a sollevare dubbi sulla effettiva possibilità che la proprietà della nuova azienda restasse pubblica. Lo statuto così come scritto oggi, infatti non garantisce la maggioranza pubblica ed i patti parasociali, essendo a scadenza, ugualmente non garantiscono che almeno il 51% della nuova multiutility resti a controllo di enti pubblici.

Con una leggerezza e una superficialità impressionanti, ci fu risposto che la proprietà mai sarebbe potuta diventare privata. Ora il Sindaco di Genova Marta Vincenzi punta i piedi e chiede che sia lo statuto, come è logico che sia, a garantire nero su bianco la proprietà pubblica di una azienda che, tra le altre cose, ha il compito di portare nelle nostre case l’acqua da bere. Ed è pronta a votare un emenamento che, se approvato, obbligherebbe i comuni reggiani ivi compreso quello di Casalgrane, a riapprovare il progetto di fusione.
Proprio una bella figura per chi, senza aver neppure studiato a dovere le carte, ha approvato in fretta e furia un atto pubblico di valenza strategica fondamentale, i cui nodi critici sono sempre più evidenti e di non facile soluzione.
A Casalgrande i consiglieri di maggioranza votarono a favore ritenendo sufficenti le “rassicurazioni” del Sindaco.

Immaginiamo che ora saranno necessarie altre e ben più consistenti “conferme”.

Patto per Casalgrande
Filippini Paolo – candidato Sindaco