Home Ambiente Qualità dell’aria: particelle inquinanti in diminuzione a Reggio Emilia

Qualità dell’aria: particelle inquinanti in diminuzione a Reggio Emilia


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Sono diminuite sensibilmente le polveri sottili Pm10 e quelle ‘ultra-sottili’, le Pm2.5, nell’aria di Reggio e dell’intera regione Emilia-Romagna. Lo certificano i dati dell’Arpa, presentati oggi alla stampa dall’assessore regionale all’Ambiente, Lino Zanichelli; dall’assessore comunale alla Mobilità, Paolo Gandolfi e dal direttore dell’Arpa di Reggio, Fabrizia Capuano. All’incontro erano presenti anche Alessandro Meggiato, dirigente del servizio Mobilità e Laura Montanari, dirigente del servizio Sostenibilità ambientale del Comune; Emanuela Bedeschi, responsabile del gruppo Ambiente e salute del dipartimento di Sanità pubblica dell’Ausl reggiana.

PM10 E PM2.5 – A Reggio, dal 2005 al 2008, la media annuale della concentrazione di Pm10, nei rilevamenti delle centraline Arpa di viale Risorgimento e San Lazzaro, è andata diminuendo mantenendosi fra i 30 e i 35 microgrammi per metrocubo d’aria, quindi sempre al di sotto dei 40 microgrammi previsti dalla normativa europea. La centralina di viale Timavo, pur indicando concentrazioni di particelle sospese superiore ai 40 microgrammi, ha registrato una diminuzione progressiva dal 2006 al 2008.
Le Pm2.5, particolarmente insidiose, costituiscono il 67 per cento del peso complessivo del Pm10 e dal 2008 sono rilevabili in modo disgiunto dal complesso delle polveri. La normativa italiana non ha ancora recepito la direttiva Ce 50/2008, che fissa come valore limite per il Pm2.5 una media annuale di 25 microgrammi per metrocubo: tale limite dovrà essere rispettato a partire dal 2010. La media annuale per il Pm2.5 rilevata a Reggio Emilia è pari a 22 microgrammi e dunque, si legge nel rapporto Arpa, “in pieno rispetto della normativa europea”.
Riguardo alle concentrazioni di Pm10, ha spiegato fra l’altro la dottoressa Capuano illustrando i dati, il 2008 si chiude con un numero di superamenti del valore limite giornaliero di 50 microgrammi per metrocubo di gran lunga inferiore agli anni precedenti, ma comunque superiore rispetto al valore consentito per legge che è di 35 giorni per anno solare. Per il comune di Reggio Emilia il numero di superamenti massimo è raggiunto dalla centralina da traffico di viale Timavo (110 giorni di superamento), mentre le centraline di San Lazzaro e viale Risorgimento hanno un numero di superamenti esattamente pari alla metà. In viale Timavo, i superamento annuali sono comunque diminuiti, dato che nel 2006 erano 146 e 139 nel 2007. Sul buon andamento hanno inciso anche le condizioni meteo.
In regione, dal 2002, il calo delle Pm10 è stato del 19 per cento.

“A conclusione della campagna sulla qualità dell’aria 2008-2009 che ha previsto il blocco del traffico il giovedì – ha detto l’assessore Gandolfi – e usciti dal periodo invernale, cioè quello di maggiore concentrazione degli inquinanti nell’aria, possiamo verificare dai dati Arpa che la condizione dell’aria di Reggio va migliorando, sia per quanto riguarda la media annuale, sia per quanto riguarda la media giornaliera. Un risultato che conforta e ci stimola a proseguire nelle scelte strategiche e nella formazione di una cultura in favore della mobilità sostenibile”.
“In campi come la qualità dell’aria – ha detto l’assessore Zanichelli – servono pazienza e costanza nelle azioni, perché il tema è complesso e i risultati non sono immediati, né scontati. Questi dati ci dicono però che i risultati possono esserci, la qualità dell’aria può migliorare. Quest’anno, per il settimo anno consecutivo, la Regione sigla il protocollo sulla qualità dell’aria con Province e Comuni sopra i 50mila abitanti. E’ parte di una strategia ampia, che non si limita al ‘blocco del traffico’, ma si estende a un sistema di azioni e scelte ben preciso e coerente nel tempo. Mi riferisco ad esempio, all’estensione delle Zone a traffico limitato e ai limiti all’accesso in auto ai centri storici con l’installazione della video sorveglianza ai varchi. Sono scelte che inducono poi a una migliore organizzazione della mobilità complessiva, con l’estensione della rete delle ciclabili e delle linee dei mezzi pubblici, come avviene a Reggio. E mi riferisco alla scelta, per la mobilità privata, di veicoli ecologici, cioè compatibili con le restrizioni alla circolazione: in Emilia-Romagna sono 16mila i mezzi a benzina sostituiti dai proprietari con nuovi mezzi a gpl o metano, risultato dell’educazione all’ambiente e di una crescente consapevolezza dei cittadini”.
“Un altro apporto significativo al miglioramento della qualità dell’aria – ha concluso Zanichelli – viene dal risparmio energetico, in particolare con le aggiornate soluzioni progettuali e impiantistiche in edilizia. Anche su questo fronte, permettetemi di sottolinearlo, Reggio è uno dei Comuni più impegnati”.

BIOSSIDO DI AZOTO – Per questo inquinante sono fissati due limiti normativi, uno basato sulla concentrazione oraria e uno su quella media annuale.
Il valore limite orario di 200 microgrammi per metrocubo è stato superato solo nel comune di Reggio Emilia in due sole giornate (la legge consente al massimo 18 superamenti). La concentrazione media annuale per le centraline di viale Timavo e di viale Risorgimento nel 2008 è pari a 44 microgrammi, pari al limite normativo.
OZONO – L’ozono è un inquinante esclusivamente estivo. Generalmente si assiste a valori di ozono in campagna mediamente più elevati che in città, mentre a sud di questa, nella prima collina, i valori sono lievemente inferiori. I giorni di superamento del valore limite di 120 microgrammi per metrocubo d’aria sono, nel 2008 a Reggio, pari a 59 a Reggio Emilia, contro un massimo consentito dalla normativa di 25 giorni all’anno. Dunque, come per il Pm10, non si ha il rispetto dei limiti normativi ma si osserva un sensibile miglioramento rispetto agli anni precedenti. Infatti nel 2007 i superamenti per l’Ozono a Reggio Emilia furono 83.
ALTRI INQUINANTI – Anche per gli altri inquinanti come Benzene, Monossido di Carbonio e altri microinquinanti, che da anni rispettano pienamente i limiti normativi, si osserva una diminuzione dei valori medi annuali rispetto agli anni precedenti.